Per DIALOGHI IN CORSO incontro con Lorella Zanardo  che presenta il suo libro Senza chiedere il permesso. Come cambiamo la tv (e l’Italia).

Bibliomediateca – 26 marzo 2013, ore 20.30

Nuovo appuntamento di DIALOGHI IN CORSO. Presentazione di novità librarie, dvd e reading, nella sala eventi della Bibliomediateca, martedì 26 marzo 2013, alle ore 20.30, con la presentazione del libro Senza chiedere il permesso. Come cambiamo la tv (e l’Italia) di Lorella Zanardo alla presenza dell’autrice (Feltrinelli 2012). L’incontro è realizzato in collaborazione con Bibliomediateca e Centro Documentazione Rai “Dino Villani”, DAMS - Università di Torino.

 

Con l’autrice intervengono Cesare Cantù (regista) e Gian Paolo Caprettini (Università di Torino). Modera l’incontro Sonia Del Secco (Museo Nazionale del Cinema).

A seguire proiezione del film Il corpo delle donne di L. Zanardo, M. Malfi Chindemi, C. Cantù, Italia 2009, 25’, col.

 

Lorella Zanardo e Cesare Cantù incontreranno gli studenti del DAMS alle ore 15.30 presso il Museo della Radio e della Televisione della Rai, via Verdi 16 Torino.

 

Tra gli stereotipi che la televisione italiana propone, meglio, impone da trent’anni a questa parte, spicca la figura della donna raccontata in tutte le sue variabili (lo stereotipo delle donne rivali, della ragazza bella/scema e dell’uomo brutto/intelligente, la rivalità intergenerazionale ecc.)  e divenuta con il tempo un modello che si discosta molto dal mondo reale delle donne in Italia.

Le “notti di Arcore” andavano in onda da trent’anni, erano là dalle prime inquadrature di Drive In dell’83, quando per la prima volta si sdoganarono i punti di vista ginecologici: sederi, cosce, seni; in certi casi senza che il volto venisse ripreso (p.67). L’attenzione è soprattutto concentrata sulle giovani generazioni, tra le più colpite ed esposte ai modelli proposti dai media, ma il volume vuole rivolgersi anche a quegli adulti che sono cresciuti con questa televisione e che oggi avrebbero il diritto dovere di sviluppare nei giovani una capacità di visione critica delle immagini. 

La televisione italiana trasmette da venticinque, trent’anni programmi che hanno contribuito alla miseria culturale dell’Italia, infantilizzando il pubblico e contribuendo al gravissimo problema dell’analfabetismo di ritorno (p.57)

C’è chi vorrebbe una televisione diversa, informativa e formativa che sia in grado di intrattenere senza alienare e restituisca a tutti ma soprattutto alle donne, tanto svilite in questi anni nella definizione del  loro aspetto e nel ruolo che l’opinione pubblica ha cucito loro addosso, una precisa e necessaria dignità.

E l’autrice consiglia allora di non limitarsi a spegnerla quella televisione ma di guardarla in modo consapevole dando ai ragazzi nelle scuole e nelle famiglie gli strumenti critici necessari per osservarla. Propone di farci spettatori attivi in grado di chiedere ed ottenere dei mezzi di comunicazione che rispettino la dignità di rappresentazione e la richiesta di informazione di chi la osserva.

In che modo? Con metodo e capacità di analisi.

Il libro dà alcuni consigli di lettura delle notizie, mette in guardia su come le scelte non solo contenutistiche ma anche tecniche, per esempio la posizione in cui si decide di collocare i singoli servizi all’interno di un telegiornale, creino una gerarchia di valori nella percezione che ne ha il pubblico. Dimostra con esempi concreti come la manipolazione della realtà avvenga naturalmente anche nella costruzione dei singoli servizi. Introduce al dietro le quinte apre lo sguardo verso il lavoro di postproduzione, entra nelle sale di montaggio, invita ad avere la percezione della comune passività del guardare, l’”abbandono al flusso” e consiglia di conseguenza  la consapevolezza di uno sguardo più attivo.

Si sofferma inoltre sul web, affronta i profili dei siti d’informazione on line che differiscono dalle versioni cartacee dei principali quotidiani, racconta i social network. Il volume insegna insomma a prendere le distanze da modelli irreali che ingabbiano in schemi precostituiti e spesso inconsci e comunica la possibilità di raggiungere una reale e possibile libertà comunicativa, di pensiero, di opinione.

 

Laureata in Letterature Straniere, Lorella Zanardo consegue successivamente un master in Business Administration. Consulente organizzativa, formatrice e docente, scrive e si occupa di tematiche inerenti il femminile. Fa parte del Comitato Direttivo di WIN, organizzazione internazionale di donne professioniste con sede ad Oslo (www.winconference.net), è speaker apprezzata in convegni internazionali di donne, dove tratta il tema della conciliazione sostenibile tra vita privata e professionale.

Negli ultimi anni, Lorella Zanardo si è dedicata in particolare alla regia nella produzione del documentario realizzato con Cesare Cantù e Marco Malfi Chindemi “Il corpo delle donne”. Attiva nelle scuole italiane con dei corsi di “media education” insegna ai ragazzi una visione consapevole delle immagini e un utilizzo critico della Tv.

 

Ingresso libero fino esaurimento posti, previo tesseramento gratuito alla Bibliomediateca e presentazione di un documento d’identità.