Per DIALOGHI IN CORSO Così nuda così violenta. Enciclopedia della musica nei mondi neri del cinema italiano di Alessandro Tordini.
Nuovo appuntamento di DIALOGHI IN CORSO. Presentazione di novità librarie, dvd e reading, nella sala eventi della Bibliomediateca, mercoledì 17 aprile 2013, alle ore 20.30, con la presentazione del libro Così nuda così violenta. Enciclopedia della musica nei mondi neri del cinema italiano di Alessandro Tordini, (Arcana 2012) alla presenza dell’autore.
Con l’autore intervengono Rossano Lo Mele (giornalista e musicista - Perturbazione), Hamilton Santià (critico musicale “Il Mucchio Selvaggio”). Modera l’incontro Silvio Alovisio (Università di Torino).
A seguire proiezione del film Il consigliori di Alberto De Martino.
Durante la serata Rossano Lo Mele e Hamilton Santià proporranno una selezione di canzoni e di musiche da film italiani “di genere”, scelte nella ricca collezione di dischi del Museo Nazionale del Cinema. Grazie al progetto Di.Do.S. (Digitalizzazione Documenti Sonori) è stato possibile realizzare un’importante campagna di recupero e valorizzazione della raccolta: tutti i dischi sono stati catalogati, e trecento esemplari (i più preziosi e fuori mercato) sono stati restaurati e digitalizzati dalla società Punto Rec Studios.
Per maggiori informazioni sulla collezione di dischi conservati dal Museo Nazionale del Cinema http://fonoteca.museocinema.it.
Il Museo Nazionale del Cinema possiede una ricca collezione di oltre 2200 dischi variamente legati al cinema, dai primi pesanti 78 giri in ceralacca ai più classici 33 e 45 giri, successivi agli anni Cinquanta. Attraverso le colonne sonore di centinaia di film, firmate da grandi compositori come Ennio Morricone, Georges Delerue, Elmer Bernstein, Armando Trovajoli, Jerry Goldsmith, si può esplorare la storia della musica cinematografica, ma non solo: la collezione di dischi include anche le voci originali di celebri attori e attrici che cantano (da Jeanne Moreau a Marlene Dietrich, da Judy Garland a Jean Gabin) o recitano (da Totò a Orson Welles, da Greta Garbo ai Fratelli Marx).
Da alcuni anni, il cinema di genere italiano degli anni Sessanta e Settanta vive una seconda giovinezza. Proliferano articoli, fanzine, ristampe in digitale di film, siti internet, rassegne ed eventi a tema dedicati alla commedia più o meno erotica dei Pierini, allo storico-mitologico dei Macisti, al western dei Sartana, allo spionistico degli agenti 077, all’avventuroso dei vari Sandokan, all’erotico di Emanuelle, alla fantascienza di serie B e soprattutto ai cosiddetti Mondi Neri, ampio sottogenere che include il gotico-horror, il giallo-thriller e il noir-poliziesco. Tali prodotti, nati spesso dalla fantasia di arguti mestieranti, riscuotono consensi popolari inimmaginabili, e così molti, da oscuri gregari, diventano oggetto di riscoperta e rinnovato interesse. Questo cinema “artigianale” beneficia di un vero e proprio valore aggiunto e spesso risolutivo: la colonna sonora musicale, frutto del lavoro di compositori, direttori d’orchestra, musicisti, solisti e strumentisti, noti e meno noti. Chi non ha provato brividi ascoltando le inquietanti note dei Goblin per Profondo Rosso di Dario Argento o non ha trattenuto il fiato sulle partiture jazz-funk di Franco Micalizzi o Stelvio Cipriani per i polizieschi di Umberto Lenzi e Stelvio Massi? Chi non ha mai sentito parlare di Piero Piccioni, Riz Ortolani, Armando Trovajoli, Piero Umiliani, Giorgio Gaslini e i premi Oscar Ennio Morricone e Luis Bacalov, per citare solo i più famosi? Anche grazie al loro contributo, l’opera di registi come Mario Bava e Riccardo Freda, Duccio Tessari e Sergio Martino è stata sottratta a un oblio in cui la paludata e snobistica ignoranza della critica del periodo l'aveva relegata. Grandi nomi come Quentin Tarantino, John Carpenter e Brian De Palma hanno più volte confessato l’influenza ricevuta dai nostri maestri del poliziottesco e dal loro sapiente uso delle colonne sonore. Così nuda così violenta è il saggio che mancava, una vera e propria enciclopedia che colma le tante lacune documentali attraverso le recensioni di più di 200 colonne sonore raccolte nelle schede di oltre 75 compositori e le trame dei rispettivi film, con commenti e curiosità, bibliografie, filmografie, discografie, solisti ed esecutori, ma soprattutto le conversazioni con compositori, registi e sceneggiatori, proponendosi come un viaggio dentro immagini, musiche e personaggi che hanno reso tanto cult quell’irripetibile ventennio.
Marchigiano, cresciuto ascoltando musica metal e guardando film horror, Alessandro Tordini si è laureato in Storia del Cinema con la tesi Musica per l'immagine: il cinema di genere italiano. Terminata la stesura del suo primo lungometraggio, L'albero nero, attualmente sta lavorando a un nuovo script.
Alberto De Martino
Il consigliori
(Italia/Spagna 1973, 104’, col.)
Thomas, figlioccio e "consigliori" di un boss della mafia di Los Angeles, decide di sposarsi e di ritirarsi dai loschi affari della famiglia. Ma la serenità della vita coniugale è di breve durata: lo scatenarsi di una guerra tra cosche lo riporta al centro di una spirale di violenza che culminerà in un tragico finale.
Soggetto e sceneggiatura: Adriano Bolzoni, Alberto De Martino, Vincenzo Flamini, Leonardo Martin; Fotografia: Aristide Massaccesi, Rafael Pacheco; Musiche: Riz Ortolani; Montaggio: Otello Calangeli; Interpreti: Martin Balsam,Tomás Milián, Francisco Rabal, Dagmar Lassander;
Ingresso libero fino esaurimento posti, previo tesseramento gratuito alla Bibliomediateca e presentazione di un documento d’identità.