STEFANO BESSONI. La Mole delle Meraviglie
Museo Nazionale del Cinema, piano accoglienza
10 maggio - 11 settembre 2023
Ingresso libero
Il Museo Nazionale del Cinema propone Stefano Bessoni. La Mole delle Meraviglie - a cura di Stefano Bessoni e Domenico De Gaetano - la prima grande mostra dedicata al genio creativo del regista, illustratore e animatore, ospitata al piano accoglienza delle Mole Antonelliana, con ingresso libero negli orari di apertura del museo.
Le oltre 150 opere esposte - per lo più provenienti dall’archivio privato di Bessoni e dalle collezioni del Museo Nazionale del Cinema - raccontano gli ambiti in cui si muove la sua ricerca espressiva: dalle fiabe al mondo della scienza, dalle illustrazioni all’animazione stop-motion e alla fabbricazione di puppets, fino al grande amore per il cinema.
Tra fantastico e fiabesco, in un percorso popolato da burattini, illustrazioni, filmati, reperti e preparati scientifici, ci si ritrova immersi nel mondo di Stefano Bessoni, un’affascinante Wunderkammer all’interno della più maestosa e imponente fra le “camere delle meraviglie” torinesi, la Mole Antonelliana.
Il percorso espositivo prende forma attorno a cinque figure illustri, Antonelli, Prolo, Darwin, Lombroso e Greenaway, che, seppur in epoche e ambiti diversi, sono unite fra loro da una medesima vocazione: raccogliere e catalogare oggetti e idee. Bessoni le interpreta, le traduce in tratto grafico e in oggetti, in una alternanza di colori e bianco e nero tra reale e immaginario. L’arte e l’opera di Stefano Bessoni raccontano questo fil rouge.
Al centro del percorso, la scrivania originale che Maria Adriana Prolo utilizzava a Palazzo Chiablese, prima sede del Museo Nazionale del Cinema, con esposto l’originale del volume Storia del cinema muto italiano, scritto dalla Prolo e edito nel 1951.
A completamento della mostra, vedono la luce due volumi. Un catalogo, edito da Silvana Editoriale, con le opere in mostra, le introduzioni di Enzo Ghigo e Martino Gozzi e i testi di Domenico De Gaetano, Alfredo Accatino, Santo Alligo, Ivan Cenzi e Telmo Pievani, ai quali si aggiunge un’intervista a Stefano Bessoni realizzata da Claudia Gianetto e Marco Grifo.
Contestualmente, Logos Edizioni ha pubblicato il volume di Stefano Bessoni Maria Adriana Prolo. La signorina del cinematografo, edito in due lingue, che racconta la storia di colei che ha portato alla nascita del Museo del Cinema.
Oltre alla mostra sono previste una serie di iniziative che vedono protagonista Stefano Bessoni e la sua arte.
Venerdì 12 maggio 2023 alle ore 10.00 nella sala Blu del Palazzo del Rettorato, Stefano Bessoni dialogherà con Domenico De Gaetano nel corso della Masterclass Stop-motion. L’anima nera dell’animazione, realizzata dal Museo Nazionale del Cinema in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino e la Scuola Holden, a cui seguirà la visita guidata alla mostra (partecipazione gratuita fino ad esaurimento posti).
Sempre venerdì 12 maggio al Cinema Massimo alle ore 20.30 verrà proiettato il lungometraggio Krokodyle, introdotto dal regista Stefano Bessoni e dal direttore del Museo Nazionale del Cinema Domenico De Gaetano.
Sono inoltre previsti, nei mesi di giugno e luglio, una serie di workshop organizzati dal Museo Nazionale del Cinema di Torino e la Scuola Holden in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino.
La Wunderkammer
La Wunderkammer è l’archetipo degli odierni musei di storia naturale e può essere accomunata ai gabinetti delle curiosità del Rinascimento; nasce dal desiderio di riunire in un unico luogo raccolte di oggetti naturali, stranezze e manufatti strabilianti. L’epoca del suo massimo splendore termina intorno alla metà del Settecento con l’avvento del moderno pensiero scientifico, anche se l’impulso che spinge alla creazione di “camere delle meraviglie” sopravvive soprattutto in campo artistico, basti pensare alle opere di Joseph Cornell, André Breton o Kurt Schwitters.
L’artista
Stefano Bessoni è regista, illustratore e animatore. Ha realizzato film sperimentali ottenendo premi in festival nazionali e internazionali. Dopo i lungometraggi Frammenti di scienze inesatte, Imago Mortis e Krokodyle, ha cominciato a raccontare le sue storie con i libri illustrati e si è avvicinato al cinema di animazione, rimanendone folgorato. Bessoni crede fermamente nel cinema come forma espressiva e nella politica d’autore. I suoi maggiori punti di riferimento sono Peter Greenaway e Jan Švankmajer. Non esclude di tornare un giorno a realizzare film. Per distrarsi dalle tribolazioni legate al cinema, si è dedicato all’editoria e alla didattica e ha rispolverato la passione per l’entomologia allevando coleotteri giganti tropicali.