ECCE HOMO. L’immagine di Gesù nella storia del cinema.
In occasione dell’Ostensione della Sindone, il Museo Nazionale del Cinema di Torino presenta la mostra ECCE HOMO. L’immagine di Gesù nella storia del cinema, a cura di Silvio Alovisio, Nicoletta Pacini e Tamara Sillo. La mostra offre l’opportunità di una riflessione approfondita sulla rappresentazione di Cristo nella storia del cinema, dalle origini fino ai giorni nostri, attraverso un’accurata selezione di fotografie di scena e di lavorazione, manifesti, locandine, fotosoggetti, riviste, libri, partiture e dischi, provenienti dalle collezioni del Museo Nazionale del Cinema, dagli archivi della Fondation Jérôme Seydoux-Pathé e dalla Cinémathèque Française.
I circa trecento pezzi della mostra sono esposti lungo due percorsi di allestimento tra loro profondamente correlati, entrambi ospitati alla Mole Antonelliana.
La cancellata esterna della Mole presenta, attraverso trenta fotografie di grande formato, una selezione cronologica dei film cristologici più significativi, dalle prime Passioni del cinema muto, ancora legate alla tradizione teatrale, al recente e discusso La passione di Cristo di Mel Gibson.
Si passa così dalla grande stagione del kolossal americano (per esempio, con Il Re dei Re, nelle versione muta di Cecil B. DeMille, 1927, e in quella sonora di Nicholas Ray, 1961) alle originali riletture degli anni Settanta e Ottanta (Jesus Christ Superstar, di Norman Jewison, 1973, L’ultima tentazione di Cristo, di Martin Scorsese, 1988), senza naturalmente trascurare il contributo dei grandi registi italiani (Pier Paolo Pasolini, Roberto Rossellini, Franco Zeffirelli).
All’interno della Mole Antonelliana, invece, vengono messe a confronto le differenti rappresentazioni dei principali eventi della vita di Gesù, dalla Natività alla Resurrezione, documentando le diverse messe in scena di episodi fondamentali della tradizione evangelica come la Chiamata degli Apostoli, i Miracoli, l’Incontro con la Maddalena, l’Ingresso a Gerusalemme, il Bacio di Giuda, il Calvario, la Resurrezione.
Il percorso propone una suggestiva tessitura di comparazioni iconografiche. Lungo il percorso espositivo si confrontano gli splendidi manifesti dipinti del cinema muto italiano e francese e le fotografie di scena scattate da Angelo Frontoni sul set di Gesù di Nazareth di Franco Zeffirelli (1977); le solenni immagini, di una raffinatezza quasi pittorica, di Christus (1916), di Giulio Antamoro e Enrico Guazzoni, e le inquadrature sobrie di Rossellini; l’Ingresso a Gerusalemme in bianco e nero di Dalla mangiatoia alla croce, di Sidney Olcott (1912) a quella in Technicolor de La più grande storia mai raccontata, di George Stevens (1965); l’Ultima Cena di Quo Vadis, di Mervyn LeRoy (1951), quasi un tableaux vivant del Cenacolo leonardesco, e quella decisamente più informale e conviviale di Jesus Christ Superstar.
A conclusione di questo percorso, una serie d’immagini tratte da film non direttamente legati alla vita di Gesù, evidenzia invece la presenza dell’immagine della Croce e del volto di Cristo nel cinema come elemento non semplicemente decorativo, ma fortemente emotivo o simbolico del rapporto fra l’umano e il divino. Tra i tanti, ricordiamo Il Cristo proibito di Curzio Malaparte del 1951, Luci d’inverno di Ingmar Bergman del 1963, Andrej Rublëv di Andrej Tarkovskij del 1966 e Francesco di Liliana Cavani del 1989.
Un’ulteriore proposta della mostra, infine, è costituita da una vetrina, dove sono esposti numerosi prodotti a stampa (brochure, pressbook, calendari, album di figurine, libri e riviste) variamente legati ai film documentati nel percorso o, più ampiamente, al cinema d’ispirazione evangelica.
A completamento della mostra è previsto un catalogo edito nella collana editoriale del Museo Nazionale del Cinema, contenente la riproduzione di tutte le immagini della mostra, alcuni saggi critici a firma di Dario Viganò, Jean-Michel Frodon, Nicoletta Pacini e Silvio Alovisio, e una filmografia delle opere esposte a cura di Tamara Sillo.
Alla Bibliomediateca del Museo Nazionale del Cinema è prevista inoltre la proiezione di un ciclo di film inerenti la vita di Gesù, mentre per l’8 maggio è in programma alla Venaria Reale una tavola rotonda sul tema, con la partecipazione di Mons. Timothy Verdon, Mons. Dario Viganò, del prof. Tomaso Subini e di Don Giuseppe Ghiberti.
Sempre l’8 maggio, al Cinema Massimo è prevista una giornata dedicata ai film che hanno visto Gesù protagonista, con la proiezione di Jesus Christ Superstar di N. Jewison, de Il Vangelo secondo Matteo di P.P. Pasolini e Christus di G. Antamoro e E. Guazzoni, un film muto del 1916 accompagnato al pianoforte dal vivo dal Maestro Stefano Maccagno.