Il Museo Nazionale del Cinema chiude il 2010 con la cifra record di 565.000 visitatori, superando per il quinto anno consecutivo il mezzo milione di presenze.
Il Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana chiude il 2010 con la cifra record di 565.762 visitatori, ben 43.000 in più rispetto al 2009, un traguardo finora mai raggiunto, superando così per il quinto anno consecutivo il mezzo milione di presenze e anche il precedente record di 532.000 ottenuto nell’anno delle Olimpiadi. Il lusinghiero successo del 2010 è stato ottenuto grazie al fascino del museo - ormai riconosciuto a livello nazionale e internazionale - sostenuto da un ricco programma di mostre prestigiose, spesso realizzate in collaborazione con importanti istituzioni culturali nazionali e internazionali.
Con oltre 4.650.000 visitatori dalla sua apertura - avvenuta il 20 luglio del 2000 - il Museo Nazionale del Cinema ha festeggiato nel 2010 i primi dieci anni di apertura alla Mole Antonelliana.
L'anno è incominciato con la mostra Manga Impact. Il mondo dell'animazione giapponese, inaugurata nel settembre 2009 e dedicata al mondo degli Anime, realizzata in collaborazione con il Festival Internazionale del Film di Locarno.
Gli scatti di Marcello Geppetti sono invece stati i protagonisti della mostra Gli anni della Dolce Vita, che, a 50 anni dalla realizzazione del capolavoro di Fellini, si proponeva di ricostruire il clima di quel periodo, restituendoci una testimonianza preziosa di un film e di un'epoca per molti versi memorabile.
In occasione dell'Ostensione della S. Sindone, il Museo ha proposto due diversi appuntamenti. Alla Mole Antonelliana la mostra Ecce Homo. L'immagine di Gesù nella storia del cinema, che, attraverso un'accurata selezione di fotografie, manifesti, riviste, libri, partiture e dischi, ha offerto l'opportunità di una riflessione approfondita sulle varianti iconografiche che hanno caratterizzato la figura del Cristo nella storia del cinema. Contemporaneamente, a Palazzo Barolo, la significativa mostra Secondo Pia, fotografo della Sindone e della Mole ha documentato, attraverso una selezione di fotografie recentemente acquisite dal Museo, l'importante opera del fotografo, noto soprattutto per aver realizzato nel maggio del 1898 eccezionali immagini rivelatrici del volto impresso sulla Sindone.
Due grandi star hollywoodiane sono state le protagoniste della mostra Rebels. Marlon Brando e Anthony Quinn. Fotografie di Sam Shaw; 140 scatti provenienti dall'imponente archivio fotografico del fotografo dei divi, una selezione di istantanee realizzate sul set di due film: I due volti della vendetta (1961) diretto e interpretato da Marlon Brando, e Zorba il greco (1965) di Michael Cacoyannis, interpretato da Anthony Quinn.
Dopo il grande successo ottenuto a Parigi, la mostra Le Macchine della Meraviglia. Lanterne magiche e film dipinto. 400 anni di cinema è giunta in Italia, ospitata nella splendida cornice della Reggia di Venaria. L'evento, che rimarrà aperto al pubblico sino al 9 gennaio 2011, è una coproduzione Museo Nazionale del Cinema, La Venaria Reale e Cinémathèque française, ed è a cura di Donata Pesenti Campagnoni e Laurent Mannoni.
Il 2010 alla Mole Antonelliana si chiude invece con la mostra Diversamente vivi. Zombi, vampiri, mummie, fantasmi, a cura di Peppino Ortoleva, un originale omaggio alla mitologia dei "morti viventi". Una rilettura che, dagli albori della cinematografia fino ai giorni nostri, mantiene inalterato l'oscuro, sinistro e al tempo stesso irresistibile fascino che la caratterizza. La mostra è stata prorogata fino al 6 febbraio 2011.
Il Museo Nazionale del Cinema nel 2010 si è inoltre arricchito nel suo allestimento dello Stark Interactive Wall, un espositore digitale interattivo che permette al visitatore di accedere ad un archivio di manifesti suddiviso per temi, e di una nuova area dedicata agli effetti speciali, che sfrutta le potenzialità dell'alta definizione e del croma-key, con filmati realizzati appositamente in Computer Graphic Animation. Questi interventi sono stati possibili grazie al contributo della Consulta per la valorizzazione dei beni culturali di Torino.
Nuovo anche il filmato di montaggio, realizzato per i grandi schermi dell'Aula del Tempio, intitolato Splendore del muto (35mm, bn e col, 18'10'', 2010): una selezione di sequenze da ventuno film restaurati, appartenenti alla grande stagione del cinema muto torinese, realizzati fra il 1911 e il 1926. Il filmato è stato sonorizzato grazie ad un'inedita partitura appositamente scritta e incisa dal M°Stefano Maccagno ed eseguita dal Trio Debussy.
Il Cinema Massimo ha avuto nelle sue 3 sale ben 123.676 spettatori, migliorando del 18% i risultati del 2009, e ha ospitato grandi registi in occasioni di personali a loro dedicate. Inoltre ha organizzato numerose retrospettive, dedicate ai protagonisti della storia del cinema; tra i tanti ricordiamo l'omaggio al cinema russo contemporaneo, a Jean-Luc Godard, a Michelangelo Antonioni, a Mario Martone, a Wong Kar-wai e a Victor Erice.
Nel corso del 2010, il Museo ha dato vita a Magnifiche Visioni. Festival Permanente del Film Restaurato, due appuntamenti mensili per proporre al pubblico i grandi film dell'età d'oro del cinema classico, spaziando dal muto fino alle nouvelles vagues degli anni '60 e oltre, in copie restaurate provenienti dalle più importanti cineteche di tutto il mondo. Tutti i film sono stati presentati in versione originale con sottotitoli in italiano, e numerose proiezioni sono state introdotte da cineasti, critici o personalità del mondo della cultura e del cinema. Visto l'enorme successo ottenuto, nel 2011 l'appuntamento con Magnifiche Visioni diventa settimanale.
Il 2010 ha visto il Museo Nazionale del Cinema ancora fortemente impegnato nel recupero e nel restauro di pellicole che appartengono al patrimonio culturale collettivo. In particolare, i restauri realizzati nel 2010 rientrano nel progetto di valorizzazione del cinema muto italiano, promosso dal Museo Nazionale del Cinema in collaborazione con cineteche italiane e straniere. Questo lavoro ha permesso all'istituzione torinese di diventare un punto di riferimento nel panorama cinematografico internazionale. Tra le attività del 2010 ricordiamo la riscoperta de Gli spazzacamini della Val d'Aosta (1914) e il complesso lavoro di ricostruzione de La trilogia di Maciste (1920).
Parallelamente, il Museo continua l'attività di restauro del cinema sonoro, in collaborazione con importanti cineteche italiane. Segnaliamo in particolare il restauro di Roma (1972) di Federico Fellini.
Infine, la Bibliomediateca del Museo, uno dei centri di documentazione sul cinema e la fotografia più prestigiosi d'Europa per la vastità e la varietà del suo patrimoni. Nel 2010 sono stati oltre 2.700 gli studenti e i ricercatori che hanno potuto accedere alla consultazione delle sue collezioni, mentre 2.600 persone hanno preso parte agli incontri organizzati nelle sue sale.