COLPIRE AL CUORE: Porte aperte di Gianni Amelio
Nuovo appuntamento della rassegna COLPIRE AL CUORE. Il cinema di Gianni Amelio con la proiezione, lunedì 10 settembre, alle ore 15.30, nella sala eventi della Bibliomediateca, del film Porte aperte, realizzato nel 1990 da Amelio, attuale direttore del Torino Film Festival.
Ispirato all’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia pubblicato nel 1987, Porte aperte è un lucido resoconto sul potere, sulla giustizia e sulla passione. Smascherando la fragilità del regime fascista che mira alla sicurezza e all'ordine pubblico prima di tutto, il film indaga sul valore attribuito alla pena di morte, inutile strumento per sconfiggere l'illegalità. Perseguendo un raro esempio di racconto oggettivo dei fatti in rapporto ai comportamenti assunti dagli individui e alla casualità degli eventi che ci condizionano, il film si concentra sul sogno mancato di una società ideale cristallizzato nell'immobilità sconcertante di una Sicilia troppo influenzata dal potere politico delle “alte sfere. Ha vinto il David di Donatello, la Grolla d'Oro per la regia, l'Oscar europeo e una candidatura a quello hollywoodiano. Superba l'interpretazione di Volonté e ottima quella dell'emergente Fantastichini.
In vista del trentennale del Torino Film Festival e a poche settimane dall'inizio della manifestazione, il gruppo di studio Sperduti nel buio vuole omaggiare il suo direttore, Gianni Amelio. La rassegna COLPIRE AL CUORE. Il cinema di Gianni Amelio mira a presentare i migliori lavori di uno dei registi più rappresentativi del cinema italiano degli ultimi trent'anni.
Gianni Amelio
Porte aperte
(Italia, 1990,108’)
Nella Palermo degli anni Trenta un uomo commette tre delitti: con un distacco disarmante uccide il suo superiore che l'ha appena licenziato, il nuovo arrivato che prenderà il suo posto e la moglie. L'omicida viene subito catturato e messo in carcere, ma tutto risulterà sembrare troppo semplice, il colpevole che aspetta la sua condanna a morte, la folla che acclama giustizia, il processo con un esito già scritto. È grazie agli scrupoli del giudice Di Francesco che, opponendosi innanzitutto alla pena di morte, riuscirà a scavare nel passato di Tommaso Scalia cogliendo l'ingiustizia del gesto estremo.
Regia: Gianni Amelio; dal romanzo di: Leonardo Sciascia ; sceneggiatura: Gianni Amelio, Vincenzo Cerami, Alessandro Sermoneta; fotografia: Tonino Nardi; musiche: Franco Piersanti; scenografia:Franco Velchi; montaggio: Simona Paggi; interpreti: Gian Maria Volonté, Ennio Fantastichini, Renzo Giovampietro.
Ingresso libero fino esaurimento posti, previo tesseramento gratuito