SECONDO PIA. Fotografo della Sindone e del Piemonte

Palazzo Barolo – 9 aprile - 23 maggio 2010

In occasione dell’Ostensione della Sindone il Museo Nazionale del Cinema e la Regione Piemonte, con il patrocinio del Comitato per l’Ostensione della Sindone e la collaborazione del Museo della Sindone e di Palazzo Barolo, presentano la mostra SECONDO PIA. Fotografo della Sindone e del Piemonte, a cura di Erica Bassignana, su progetto di allestimento di Studio 999.

La mostra, allestita nelle sale storiche al piano terra di Palazzo Barolo, presenta una selezione rappresentativa del percorso artistico di Secondo Pia: per la prima volta le foto del Museo Nazionale del Cinema - dove si trova una collezione di oltre 13.000  immagini - sono esposte insieme a quelle del Museo della Sindone, che conserva anche il prezioso archivio documentario, ricomponendo così parti della raccolta personale di Pia suddivisa dagli eredi tra i due musei.

Il nome di Secondo Pia è legato alla sua fotografia più celebre, l’immagine del volto dell’uomo della Sindone. Durante l’Ostensione nel Duomo di Torino del 1898 ottenne l’autorizzazione a  fotografare per la prima volta il Sacro Telo e poté rivelare al mondo l’immagine impressa in negativo sul lino: l’emozione di questa scoperta viene raccontata da Pia stesso in una Memoire scritta in francese, di cui viene esposto il foglio originale. Il clamore che ne seguì, comprese le polemiche di chi non volle credere all’autenticità della foto, ebbe però forse l’effetto di porre in secondo piano ogni altra attività di Pia: ancora oggi è poco conosciuto il resto della sua ricca e prolifica attività fotografica.

Nella sezione Tracce della memoria i positivi su carta all’albumina di grande formato, montati sui cartoncini originali con note autografe, sono esposti in suggestive teche illuminate dall’interno e proposti per nuclei tematici: castelli, residenze sabaude, case antiche con dettagli architettonici, chiese e abbazie. Quest’ultimo tema introduce alla sezione Immagini del sacro: le celebri fotografie della Sindone sono accostate ad icone come il Mandylion di Edessa e altri dipinti o oggetti sacri connessi al tema cristologico, fotografati da Pia per la prima volta. Nell’ultima sala, dedicata a Il colore, è esposta un’eccezionale raccolta di autocromie su vetro. Secondo Pia fu uno dei primi fotografi italiani a realizzare immagini a colori, utilizzando le lastre Lumière fin dalla loro comparsa sul mercato agli inizi del Novecento.

La Regione Piemonte sostiene con convinzione la catalogazione, digitalizzazione e valorizzazione dell'opera di Secondo Pia, che costituisce la prima ampia rappresentazione fotografica del patrimonio artistico e architettonico piemontese.

Una selezione di immagini del Fondo Pia del Museo Nazionale del Cinema saranno prossimamente online sul sito www.museocinema.it.