Il Museo Nazionale del Cinema e il Goethe-Institut presentano Reciproche Visioni. Italia-Germania al cinema
Il Museo Nazionale del Cinema e il Goethe-Institut presentano al Cinema Massimo, sala Tre, dal 9 al 16 maggio 2011, la retrospettiva Reciproche visioni. Italia-Germania al cinema. La rassegna propone un’accurata selezione di film italiani e tedeschi, e si pone come obiettivo l’indagine dell’evoluzione dei rapporti tra i due paesi e l’analisi delle reciproche percezioni attraverso l’inconsueto ma affascinante strumento del cinema.
Il programma include film realizzati dalla fine degli anni Cinquanta ai giorni nostri. Comprende alcuni classici, diretti da grandi registi come Luchino Visconti o Werner Schroeter, che alla cultura dell’altro paese hanno dedicato grande attenzione, ma anche opere di più giovani autori e film più popolari, che pur avendo suscitato grande attenzione nel paese in cui sono stati prodotti, hanno avuto rara occasione di varcare le frontiere.
Reciproche visioni. Italia-Germania al cinema è organizzato da Goethe-Institut e Museo Nazionale del Cinema in collaborazione con Università di Torino e Cinegraph-CineFest di Amburgo.
Lo accompagna una giornata di studi, lunedì 9 maggio, dalle ore 9.30 alle 18.30, presso il Laboratorio Multimediale G. Quazza a Palazzo Nuovo, Via Sant’Ottavio 20. Il programma completo della manifestazione è consultabile sul sito www.goethe.de/torino.
La retrospettiva sarà inaugurata lunedì 9 maggio 2011, alle ore 20.30, presso la Sala Tre del Cinema Massimo, con la proiezione del film Il portiere di notte per la regia di Liliana Cavani. Ingresso 5,50/4,00/3,00 euro.
La manifestazione rientra nell’ambito del programma biennale di iniziative Va bene?! La Germania in italiano. Italien auf Deutsch, promosso dal Goethe-Institut in Italia e Germania, che comprende, in questi stessi giorni a Torino, la mostra L’occhio del cronista. La Germania nelle pagine del Corriere della Sera dal 1960 al 2000, visitabile presso la Biblioteca Civica Centrale, Via della Cittadella 5, dal 4 al 20 maggio.
La rassegna Reciproche visioni, verrà successivamente presentata, nel corso dell’anno, in diverse città italiane, tra cui Roma, Napoli, Palermo, Trieste.
Reciproche visioni. Italia-Germania al cinema
di Marco Farano
L’evoluzione dei rapporti tra Italia e Germania e la percezione reciproca dei due paesi hanno nel cinema uno dei più affascinanti strumenti d’indagine. I film di questa rassegna mettono in scena alcuni temi ricorrenti, stereotipi e luoghi comuni, che nel bene e nel male hanno caratterizzato una relazione in cui la rappresentazione dell’altro paese si è spesso legata alla costruzione della propria stessa immagine e identità.
Fascismo e nazismo sono il trauma “comune” che alcuni tra i più grandi registi dei due paesi hanno continuato a elaborare fino a oggi con film che hanno suscitato a volte accesi dibattiti. È il caso, ad esempio, de I sequestrati di Altona (1962), film diretto da De Sica a partire dal testo omonimo di Sartre, che scatenò sulla stampa della Germania Ovest tutta una serie di accuse, tipiche per quegli anni, tra cui che esso diffondeva la propaganda comunista della Germania Est. Un altro film italiano sul nazismo, Il portiere di notte, suscitò nel 1974 enorme scandalo, benché di natura morale più che politica: sequestrato in Italia e attaccato dalla critica internazionale, finirà per diventare uno dei film più controversi e studiati della cinematografia sul nazismo, oltre ad offrire nuove chiavi di lettura della particolare congiuntura politica dell’Italia negli anni Settanta.
Nel cinema tedesco degli anni Cinquanta l’Italia è soprattutto il paese su cui vengono proiettati il desiderio di cultura e la brama di esperienze nel contesto del nascente turismo di massa. Viaggio in Italia. Amore incluso (1957) è una commedia romantica che mette in scena proprio questo con grande leggerezza e ironia. Lo stesso tema ritorna in Go Trabi Go (1991), commedia brillante e satirica nella quale, con la caduta del Muro di Berlino, il mito goethiano dell’Italienreise si mescola al sogno dell’Ovest.
Venezia, luogo privilegiato dell’immaginario tedesco sull’Italia, ricorre in ben tre film della rassegna. È pittoresca meta turistica in Viaggio in Italia. Diventa malinconica ambientazione di una crisi esistenziale ne La rossa (1962), con uno sguardo sulla città e i suoi protagonisti che sembra dialogare con quello di Antonioni. Mentre in Morte a Venezia (1971), opera della “trilogia tedesca” di Visconti, il grande regista si confronta con l’omonimo capolavoro di uno dei massimi interpreti della cultura tedesca del Novecento.
Al Suditalia il cinema tedesco ha sempre rivolto un’attenzione particolare, nella quale si combinano l’ammirazione per le caratteristiche umane e naturali e l’analisi sociale. Esemplare in tal senso è Nel regno di Napoli (1978), del recentemente scomparso Werner Schroeter, film che attraverso la vita di due proletarie napoletane ripercorre le vicende politiche italiane dal 1943 al 1972.
L’emigrazione per lavoro verso la Germania è un altro fenomeno di cui il cinema restituisce benissimo l’evoluzione. Nelle sue fasi successive il lavoratore italiano è rappresentato come simpatico ma inaffidabile personaggio costretto a vivere di espedienti (I magliari, 1959), individualista capace però di rispondere all’appello alla solidarietà proletaria (Simplon-Tunnel, 1960), integrato eppure diviso tra due mondi paralleli (Mirabella-Sindelfingen, 2001), soggetto di una nuova emigrazione intellettuale (Monaco, Italia. Storie di arrivi e partenze, 2010). In alcune recenti commedie come Pizza Colonia (1999) – e altre che ne riprendono il tema come Ricette d’amore (2001), Solino (2002) e Indovina chi sposa mia figlia (2010) – l’italiano in Germania è protagonista di vicende sentimentali e dell’incontro a volte caotico ma fondamentalmente positivo tra differenti abitudini alimentari nonché stili di vita, in cui il ripresentarsi degli stereotipi in chiave sempre più ironica segnala una maggiore capacità di reciproca comprensione, perlomeno al cinema.
Reciproche visioni. Italia-Germania al cinema
CALENDARIO DELLE PROIEZIONI
LUN 9, h. 20.30
Liliana Cavani
Il portiere di notte
(Italia 1974, 122’, col., v.ingl. sott.it.)
Nella Vienna degli anni Cinquanta un gruppo di criminali nazisti si sottopone clandestinamente a processi farsa per eliminare potenziali sensi di colpa e testimoni pericolosi. L’improvviso incontro tra una delle loro vittime, una sopravvissuta a un campo di concentramento, e il suo aguzzino, che lavora sotto falsa identità come portiere di notte nell’albergo dove il gruppo di nazisti si riunisce, scatena un inquietante rapporto sadomasochistico tra i due e fa precipitare la situazione. Interpretato magistralmente da Charlotte Rampling e Dirk Bogarde, già visto pochi anni prima del celebre La caduta degli dei di Luchino Visconti. Il film suscitò grande scandalo, fu inizialmente sequestrato in Italia, e divenne uno dei film più controversi e studiati nella cinematografia sul nazismo.
Copia conservata dalla Cineteca del Comune di Bologna.
Sc.: L. Cavani; Fot.: Alfio Contini; Int.: Charlotte Rampling, Dirk Bogarde, Philippe Leroy.
MAR 10, h. 16.30, SAB 14, h. 22.30
Klaus Emmerich
Pizza Colonia
(Germania 1991, 85’, col., v.o. sott.it.)
Un italiano emigrato in Germania da trent’anni gestisce con grande successo una pizzeria nella tranquilla città di Colonia. Nonostante se la cavi bene negli affari, la sua vita privata è tutt’altro che facile, essendo lui poco abile nel ménage della sua numerosa famiglia, composta di moglie, figli e nipotini. A sconvolgere ancora di più la situazione sarà un’amante diciottenne che gli renderà sempre più difficile la vita. Premiato in Germania per la sceneggiatura e l’interpretazione di Mario Adorf.
Sc.: Bernd Schröder; Fot.: Theo Bierkens; Int.: Mario Adorf, Ilaria Occhini, Riccardo Cucciolla.
MAR 10, h. 18.15, SAB 14, h. 20.15
Francesco Rosi
I magliari
(Italia/Francia 1959, 118’, b/n.)
Nella Germania del miracolo economico, tra Amburgo e Hannover, i magliari del Sud praticano il commercio di stoffe e tappeti di contrabbando. Un nuovo arrivato cerca di scalzare il vecchio boss senza riuscirci. Per il suo secondo film Rosi si rifà in parte a La sfida, aggiungendo però tre personaggi forti e carismatici che sorreggono il film. Per il ruolo interpretato da Mario Salvatori, Rosi avrebbe voluto Marcello Mastroianni ma l'attore rifiutò la parte per impegni di lavoro.
Copia conservata da Museo Nazionale del Cinema.
Sc.: F. Rosi, Suso Cecchi D'Amico, Giuseppe Patroni Griffi; Fot.: Gianni Di Venanzo; Int.:Alberto Sordi, Belinda Lee, Renato Salvatori.
MER 11 e DOM 15, h. 16.30
Wolfgang Becker
Viaggio in Italia. Amore incluso (Italienreise. Liebe inbegriffen)
(Germania 1957, 97’, col., v.o. sott.it.)
Commedia romantica che coinvolge un gruppo di turisti tedeschi in viaggio attraverso l’Italia. Ci sono una coppia di anziani che realizzano il sogno di una vita, un’anziana signora in cerca del grande amore, la bella Ilse, controllata dal fratello su incarico del fidanzato geloso, e la giovane guida Florian, oggetto del desiderio di tutte le donne. Un film in cui tutti i clichés tedeschi sull’Italia sono affrontati con leggerezza e ironia.
Sc.: Jochen Huth, da un romanzo di Barbara Noack; Fot.: Heinz Pehlke; Int.: Florian Robert, Knopf Ilse, Fichte Hans.
MER 11 e DOM 15, h. 18.30
Peter Timm
Go Trabi Go
(Germania 1991, 96’, col., v.o. sott.it.)
Una famiglia di tedeschi dell’Est realizza finalmente il sogno di una vacanza all’estero. A bordo della loro auto, la tipica Trabant, si recano in Italia, a Napoli e poi a Roma, dove toccano con mano il tanto agognato sogno occidentale. Commedia popolare e satirica che suscitò un grande successo di pubblico in Germania all’epoca della sua uscita in sala, che avvenne immediatamente dopo la riunificazione.
Sc.: Reinhard Klooss, P. Timm; Fot.: Axel Block; Int.: Wolfgang Stumph, Claudia Schmutzler, Marie Gruber.
VEN 13, h. 16.30
Karl Gass
Luce per Palermo (Licht für Palermo)
(Germania 1969, 15’, b/n e col., v.o. sott.it.)
Dopo un incontro in Sicilia con Danilo Dolci, intellettuale antifascista e successivamente animatore di lotte non violente contro la mafia e per i diritti del lavoro, il regista, uno dei più noti documentaristi della RDT, propone un ritratto di Palermo in cui le immagini a colori dei turisti sulle spiagge e le sfarzose ville dei ricchi sono contrapposte a quelle, in bianco e nero, del duro lavoro e della miseria.
VEN 13, h. 16.45
Gottfried Kolditz
Il traforo del Sempione (Simplon-Tunnel)
(Germania 1959, 90’, b/n, v.o. sott.it.)
Lotta di classe attraverso le Alpi durante la costruzione del traforo del Sempione. Lavoratori svizzeri, francesi, italiani e tedeschi si trovano a lavorare fianco a fianco in condizioni estreme. Tra gli operai tedeschi e italiani si sviluppa un particolare senso di ostilità durante gli scioperi e le rivendicazioni salariali. Basato su una sceneggiatura scritta da un collettivo di autori italiani tra cui Carlo Lizzani, Giuliano De Negri, Vasco Pratolini, Mario Socrate e Franco Solinas.
Sc.: G. Kolditz; Fot.: Günter Eisinger; Int.: Johannes Arpe, Brigitte Krause, Otto Mellies.
VEN 13, h. 22.30
Andreas Pichler
Mirabella/Sindelfingen andata e ritorno (Mirabella/Sindelfingen. Rückfahrkarte nach Deutschland)
(Germania 2001, 53’, col., v.o. sott.it.)
Mirabella è un paese nel cuore della Sicilia con diecimila abitanti di cui solo quattromila vi vivono stabilmente. Tutti gli altri, infatti, abitano nei dintorni di Sindelfingen, vicino a Stoccarda, dove lavorano come operai nelle aziende automobilistiche della zona. Qui, dopo due generazioni, è sorta una seconda Mirabella e una linea di autobus fa la spola più volte alla settimana, tra i due piccoli centri.
Proiezione video.
VEN 13, h. 23.30
Alessandro Melazzini
Monaco, Italia. Storie di arrivi in Germania
(Germania 2010, 55’, col., v.o. sott.it.)
Cosa ci fa un colonnello dell’esercito italiano tra i monti bavaresi? È uno dei seicentomila italiani che vivono in Germania, cittadini acquisiti tra i più integrati. Dalla metà del Novecento gli emigranti italiani che hanno cercato fortuna al di là delle Alpi sono stati quattro milioni e ora si assiste ad una nuova forma di emigrazione: quella di scienziati e tecnici che trovano altre confine migliori condizioni che in Italia.
Proiezione video.
SAB 14, h. 16.00
Vittorio De Sica
I sequestrati di Altona
(Italia/Francia 1962, 113’, b/n.)
Franz von Gerlach, ex ufficiale della Wehrmacht accusato di crimini di guerra, nel 1945 si segrega per diciassette anni nella villa paterna di Altona, protetto dalla sorella Leni che lo tiene all'oscuro di quanto accade fuori. L'incontro con la cognata attrice Johanna gli apre gli occhi e la coscienza. Prodotto da Carlo Ponti e con le musiche di Nino Rota - che elaborò la Sinfonia n. 11, opus 103, di Šostakovic. In una scena compaiono alcuni disegni realizzati da Renato Guttuso.
Proiezione video.
Sc.: Abby Mann, Cesare Zavattini, da una pièce di Jean-Paul Sartre; Fot.: Roberto Gerardi; Int.: Françoise Prévost, Maximilian Schell, Sophia Loren.
SAB 14, h. 18.00
Werner Schroeter
Nel regno di Napoli (Neapolitanische Geschwister)
(Italia/Germania 1978, 123’, col.)
Nella Napoli che per prima è riuscita a liberarsi dal fascismo, esiste un miserabile quartiere vicino al porto dove si consumano le vicende delle famiglie Cavioli e Pagano tra il 1942 e il 1972 e che costituiscono lo specchio dei drammi di tutta quella sofferente umanità. Maria Pagano, moglie di un uomo disoccupato e inetto, dà la vita a Vittoria e Massimo. La prima dovrà pensare al padre e al fratello, che, invece, si farà irragionevolmente attrarre dalle parole di un politico.
Sc.: Gerardo D'andrea, W. Schroeter, Wolf Wondratschek; Fot.: Thomas Mauch; Int.: Ida Di Benedetto, Antonio Orlando, Romeo Giro.
DOM 15. h. 20.30, LUN 16, h. 15.30
Luchino Visconti
Morte a Venezia
(Italia 1971, 133’, col.)
Nel 1910 Gustav von Aschenbach, anziano musicista fisicamente fragile e spiritualmente inquieto, giunge al Lido di Venezia per una vacanza. Incontra il giovane, bellissimo Tadzio, se ne invaghisce e muore. Il film più proustiano di Visconti, elegia della fine di un mondo raccontato con struggente forza visionaria. Le musiche del film sono quasi tutte di Gustav Mahler, scelta non casuale in quanto lo stesso Mann si era ispirato a Mahler per il personaggio del suo racconto.
Copia conservata da Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale.
Sc.: L. Visconti, Nicola Badalucco, dal racconto di Thomas Mann; Fot.: Pasqualino De Santis; Int.: Dirk Bogarde, Björn Andersen, Silvana Mangano.
LUN 16, h. 18.00
Helmut Kautner
La rossa (Die Rote)
(Germania/Italia 1962, 100’, b/n, v.o. sott.it.)
La storia di una giovane donna, Franziska che non sopporta più la sua vita piccolo-borghese in Germania. Per sfuggire all’insostenibile monotonia della sua vita coniugale, decide di andare a Venezia, dove fa nuove conoscenze. Tra gli altri incontra un ex ufficiale britannico ed ex spia, che si serve di lei per compiere la sua vendetta contro un nazista. I paesaggi malinconici dell’anima si mescolano ad un’analisi lucida e impietosa della società.
Sc.: Alfred Andersch; Fot.: Otello Martelli; Int.: Ruth Leuwerik, Rossano Brazzi, Giorgio Albertazzi.
Giornata di studi
Lunedì 9 maggio
Ore 9.30-13.00
Cinema Trans-Alpino. Un progetto di ricerca.
Hans-Michael Bock (Cinegraph, Hamburg)
Francesco Bono (Università di Perugia)
Commedia di razza. Max Neufeld, Alida Valli e gli accoppiamenti giudiziosi.
Francesco Pitassio (Università di Udine)
Fascino fascista. A proposito de Il portiere di notte.
Giaime Alonge (Università di Torino)
La figura del tedesco partigiano nell’ultimo film di Luigi Faccini.
Franco Prono (Università di Torino)
Presiede: Giulia Carluccio (Università di Torino)
Discussant: Federica Villa (Università di Torino)
Ore 14.30-18.30
“Lavoratori ospiti” e altra gente del Sud. Immagini di italianità
nel cinema tedesco dagli anni Sessanta ad oggi.
Aurora Rodonò (Universität Dusseldorf)
Morire in Italia. Rivalutazione e distruzione del mito tedesco dell’Italia
in Morte a Venezia di Thomas Mann e La morte a Roma di Wolfgang Koeppen.
Gerhard Friedrich (Università di Torino)
Ansia di purezza. Fascismo e nazismo nella stampa satirica italiana e tedesca
del dopoguerra (1944-1963).
Dario Pasquini (Berlino)
Italia e Germania: rappresentazioni satiriche tra critica e autocritica,
immagine di sé e percezione dell’altro.
Isabella Amico di Meane (Università di Torino)
Presiede: Francesco Pitassio (Università di Torino)
Discussant: Brunello Mantelli (Università di Torino)
Info:
Laboratorio multimediale G. Quazza
Università di Torino - Palazzo Nuovo (Primo seminterrato)
Via Sant’Ottavio 20, Torino
Info: Elisa Bottero, tel. 333 9051012, cruca@unito.it
Diretta in streaming su www.dams.unito.it