Il Museo Nazionale del Cinema presenta Miti d’oggi. L’immagine di Marilyn
In occasione del convegno organizzato dal C.R.A.D (Centro Ricerche sull’Attore e sul Divismo) e dedicato a Marilyn Monroe a cinquant’anni dalla sua scomparsa (DAMS, 20-21 novembre 2012), il Museo Nazionale del Cinema rende omaggio all’indimenticabile diva con una serie di proiezioni e incontri che si svolgeranno tra il Cinema Massimo e la Bibliomediateca “Mario Gromo” nei mesi di novembre e dicembre.
Il Cinema Massimo ospita in Sala Tre, da martedì 13 a mercoledì 21 novembre 2012, l’ampia retrospettiva – realizzata con la collaborazione di Classic Films, Hollywood Classics, Rosebud Film, Nexo Digital, Canal Plus e Suomen Elokuva Arkisto – dal titolo Miti d’oggi. L’immagine di Marilyn.
Nell’ambito della retrospettiva sono previsti incontri con docenti dell’Università di Torino che introdurranno alcuni incontri: Giulia Carluccio e Maria Paola Pierini presentano, mercoledì 14 novembre, alle ore 20.30, la proiezione del film A qualcuno piace caldo di Billy Wilder, pietra miliare della commedia americana e strepitosa interpretazione della diva; Federica Mazzocchi introduce invece, domenica 18 novembre 2012, alle ore 20.20, il film Il principe e la ballerina di Laurence Olivier, deliziosa e leggiadra commedia, che sconfina nella favola. Ingresso: 6.00/4.00/3.00 euro.
Anche la proiezione del film Gli uomini preferiscono le bionde di Howard Hawks, martedì 20 novembre 2012, alle ore 20.30 e 22.30 – inclusa nella programmazione mensile delle MAGNIFICHE VISIONI – rientra nella rassegna Miti d’oggi. L’immagine di Marilyn e sarà introdotta da Giuliana Muscio.
Nella sala eventi della Bibliomediateca “Mario Gromo” si svolgeranno invece incontri di approfondimento, laboratori e dibattiti sugli studi dedicati a Marilyn, anch’essi corredati dalla proiezioni di alcuni dei film che l’hanno resa celebre nel mondo. In occasione degli eventi serali in Bibliomediateca sarà inoltre allestita, a partire dalle ore 19.30 del giorno stesso, un'esposizione di materiali bibliografici d'epoca curata dagli studenti del laboratorio DAMS "Guida all'uso delle fonti sul divismo".
Per ulteriori informazioni: centroricerche.crad@unito.it; http://www.museocinema.it
Miti d’oggi. L’immagine di Marilyn
di Giulia Carluccio
«Con la sua morte il mondo perde un po’ di bellezza», scriveva il New York Times il 6 agosto 1962, all’indomani della morte della diva. E la bellezza di Marilyn è in effetti uno dei motivi più persistenti e ricorrenti del suo mito, nella miriade di frammenti che compongono l’immaginario-Marilyn, e nella definizione di una delle più potenti icone contemporanee.
Che si tratti di ritratti o di evocazioni letterarie, di immagini fotografiche, figurative in genere, oltreché cinematografiche, tutte pongono la questione solo apparentemente ovvia della “bellezza di Marilyn”. Non solo perché il termine ricorre in molti scritti a lei dedicati (primo fra tutti la sequenza di Marilyn, nella Rabbia di Pasolini; la «bellissima bambina» del ritratto dialogato della Musica per Camaleonti di Truman Capote, per non citare che i più celebri); ma anche perché laddove il termine non ricorre, o addirittura è stato iconoclasticamente estromesso, come nelle Marilyn seriali e industriali di Warhol, esso sopravvive come fantasma, come evocazione di ciò che è stato sottratto e che dà senso a quello stesso gesto estetico, «uno dei gesti più radicali, rabbiosi e rapidi del ventesimo secolo», secondo la definizione che Serge Daney dà all’operazione dell’artista americano. Senza entrare nel merito della complessa operazione che Warhol conduce sull’immagine di Marilyn, così come altri artisti di ambiti vicini o antitetici alla pop art, è evidente che il massimo possibile di iconizzazione attraverso la riproduzione/riproducibilità, si pone anche come il momento di massima evocazione dell’aura perduta, della sua bellezza. In questo senso l’opera di Warhol partecipa di quella ferita pubblica che è stata la morte di Marilyn, non meno di altri artisti e poeti che l’hanno cantata, urlata, denunciata, pianta... Anzi, da questo punto di vista, è ovvio e paradossale insieme che l’emblema più forte della mercificazione mediatica, si confonda e si intrecci con alcune delle immagini più evanescenti e pure della poesia della beat generation, alla ricerca della sua bellezza perduta, come accade, per esempio, nella Ghirlanda in morte di Marilyn Monroe, ad opera degli “ultimi americani” Taylor Mead, John Harriman, Joel Oppenheimer, Ed Sanders. Una bellezza associata alla luce, come nelle parole di Charles Bukowski: «Your sure body lit candles for men on dark nights», laddove l’immagine della luce di candele anticipa la nota Candle in the Wind di Elton John e Bernie Taupin, poi ripresa per la morte di Lady Diana. Bellezza e luce cantati post mortem, ma che molti fotografi e registi che l’hanno ritratta in vita hanno riportato specificamente a una peculiare qualità fotogenica che l’obiettivo poteva cogliere, a una sua singolare disposizione alla macchina foto o cinematografica. Forse si tratta dello stesso elemento auratico che Truffaut definiva in termini di “grazia”, chiamando in causa, per tentare di definirne l’essenza, altre due icone cinematografiche («è una persona che ha la grazia, qualcosa tra Chaplin e James Dean»).
Ma, venendo, con Truffaut, più precisamente al cinema, l’aura di Marilyn era fatta anche di altissima qualità professionale, di notevole sapienza e consapevolezza di attrice, oltreché di straordinario talento. Elementi riscontrabili lungo tutta la sua carriera, anche prima che la frequentazione dell’Actor Studio esplicitasse la sua costante volontà di studio e di ricerca. L’occasione offerta dalla retrospettiva proposta al Cinema Massimo consente di rivedere e ri-valutare le specifiche attitudini attoriali di Marilyn, accostando film meno conosciuti e citati, come il drammatico La tua bocca brucia, a commedie cult come A qualcuno piace caldo, laddove il registro drammatico del primo film (come pure in Niagara), e il ruolo della dumb blonde del secondo (e di tante altre interpretazioni e variazioni sul tema), mostrano con evidenza le caratteristiche di uno stile e di un lavoro attoriale che molto spesso l’aura divistica di Marilyn ha in qualche modo offuscato.
CALENDARIO DELLE PROIEZIONI AL CINEMA MASSIMO
MAR 13, h. 16.15, LUN 19, h. 22.30
George Cukor
Facciamo l’amore (Let’s Make Love)
(Usa 1960, 119’, col., v.o. sott.it.)
Jean-Marc Clement, miliardario di origini francesi, viene folgorato dall’apparizione di Amanda Dell, un’attrice di un teatro Off Broadway. Il colpo di fulmine lo porterà a mentire sulla sua vera identità facendosi passare per un attore in bolletta per rimanere accanto ad Amanda.
Classica commedia degli equivoci con dialoghi incalzanti scanditi dai numeri musicali di Marilyn Monroe. Celebre la canzone di Cole Porter My Heart Belongs to Daddy cantata dalla Monroe in maglione e calzamaglia nera.
Copia conservata da Classic Film.
Sc.: Arthur Miller, Norman Krasna, Hal Kanter; Fot.: Daniel L. Fapp; Int.: Marilyn Monroe, Yves Montand, Tony Randall, Wilfrid Hide-White.
MAR 13, h.18.30, MAR 20, h. 18.15
Henry Hathaway
Niagara
(Usa 1953, 92’, col., v.o. sott.it.)
Le cascate più famose al mondo fanno da sfondo a storie d’amore, tradimenti e omicidio. Una coppia in viaggio di nozze si contrappone a una coppia in crisi in cui la moglie infedele progetta di uccidere il marito, con l’aiuto dell’amante. A metà strada tra melodramma e crime story, Niagara segna la svolta nella carriera di Marilyn, che dimostrò di avere la stoffa dell’attrice interpretando un personaggio ambiguo e negativo. Divenne la star di riferimento della twentieth century-fox.
Copia conservata da Classic Film.
Sc.: Charles Brackett, Walter Reisch; Fot.: Joseph MacDonald; Int.: Marilyn Monroe, Joseph Cotten, Jean Peters, Max Showalter.
MER 14, h 20.30, VEN 16, h. 15.30
Billy Wilder
A qualcuno piace caldo (Some like it hot)
(Usa 1959, 120’, col.)
I musicisti Joe e Jerry sono testimoni involontari del massacro della notte di San Valentino. Costretti a fuggire, non gli rimane che travestirsi da donne, diventando così Dafne e Josephine. Dopo il fortuito incontro con Zucchero, una suonatrice di ukulele, si uniscono a un’orchestra femminile diretta in Florida. Commedia americana per eccellenza per i suoi elementi di raffinata ambiguità e ironia, è una delle migliori interpretazioni della Monroe per la sua dirompente fisicità e femminilità.
Proiezione digitale 2K.
Sc.: I. A. L. Diamond, B. Wilder; Fot.: Charles Lang; Int.: Marilyn Monroe, Jack Lemmon, Tony Curtis, George Raft .
VEN 16, h. 17.45
Marcia Lerner
Norma Jean dite Marilyn Monroe
(Francia 1986, 60’, col., v.o. sott.it.)
La vita e la carriera di Marilyn Monroe commentate da un’altra grande attrice francese, Catherine Deneuve. Basato su una delle ultime interviste rilasciata allo scrittore e giornalista francese Georges Belmont nel 1960, questo documentario si compone di immagini di repertorio accompagnate in sottofondo dal sonoro di questa inedita intervista.
Copia proveniente da Canal Plus.
VEN 16, h 19.00, LUN 19, h. 18.15
Roy Ward Baker
La tua bocca brucia (Don’t bother to knock)
(Usa 1952, 76’, b/n, v.o. sott.it.)
Lasciato dalla fidanzata, Jed Towers, ex pilota di linea, conosce la giovane baby-sitter Nell di cui si invaghisce. Quella che poteva essere solo una semplice avventura si complica: Nell è mentalmente instabile e scambia Jed per il fidanzato morto anni prima. Psicodramma che segna il debutto di Anne Bancroft e offre il primo ruolo da protagonista per Marilyn Monroe che si rivede, in parte, nel personaggio di Nell e nella sua infanzia difficile.
Sc.: Danile Taradash, dal romanzo di Charlotte Armstrong; Fot.: Lucien Ballard; Int.: Marilyn Monroe, Richard Widmark, Anne Bancroft.
Copia conservata da Rosebud Films.
SAB 17, h. 16.00, DOM 18 h. 20.20
Laurence Olivier
Il principe e la ballerina (The prince and the showgirl)
(Gb/Usa 1957, 115’, col., v.o. sott.it.)
1911. Il Gran Duca Carlo di Carpazia giunge a Londra per l’incoronazione di Giorgio V. A uno spettacolo incontra Elsa, esuberante ballerina americana, che si illude di poter sedurre in una sola sera. Grazie alla sensibilità e alla furbizia di Elsa, alcuni intrighi a corte verranno a galla e l’alchimia tra i due non si esaurirà in un'unica serata. Commedia semplice ed elegante, messa in scena impeccabile dello shakespeariano Lawrance Olivier e una sfolgorante Monroe che è anche produttrice del film.
Copia conservata da Suomen Elokuva Arkisto.
Sc.: Terence Rattigan; Fot.: Jack Cardiff; Int.: Marilyn Monroe, Lawrence Olivier, Sybil Thorndike, Richard Wattis.
La proiezione di domenica 18 sarà introdotta da Federica Mazzocchi
SAB 17, h. 18.10, DOM 18, h. 22.30
John Huston
Gli spostati (The misfits)
(Usa 1961, 124’, b/n, v.o. sott.it.)
Roslyn, showgirl di Chicago, dopo aver ottenuto il divorzio incontra e si unisce a Gay, cowboy in pensione, Guido e il cowboy da rodeo Perce. Con ognuno dei tre instaura rapporti diversi, innamorandosi del più anziano. Arthur Miller scrisse la sceneggiatura su misura per Marilyn Monroe come dimostrazione d’amore. Il film, però, è un ritratto indiretto dell’ormai fragile attrice travolta dalla depressione (morirà un anno dopo), nonché una riflessione sul malessere della società americana.
Proiezione digitale HD
Sc.: Arthur Miller; Fot.: Russell Metty; Int.: Marilyn Monroe, Clark Gable, Montgomery Clift, Eli Wallach.
SAB 17, h. 20.30, DOM 18, h.16.30
Billy Wilder
Quando la moglie ė in vacanza (The seven years itch)
(Usa 1955, 105’, col., v.o. sott.it)
Il pubblicitario Richard Sherman, dopo aver mandato in vacanza moglie e figlio, rimane da solo nell’afa della città estiva. La solitudine dura poco. L’uomo, infatti, conosce la sua nuova vicina di casa, una giovane annunciatrice televisiva che metterà a dura prova la sua virtù e la sua fedeltà. Sarà la crisi del settimo anno di matrimonio? Billy Wilder prende in giro i pruriti e le debolezze della società borghese americana. Celebre l’immagine Marilyn con la gonna alzata sulla grata della metropolitana.
Copia conservata da Classic Film.
Sc.: George Axelord, B. Wilder; Fot.: Milton R. Krasner; Int.: Marilyn Monroe, Tom Ewell, Evelyn Keyes.
SAB 17, h. 22.30, DOM 18, h.18.30
Joshua Logan
Fermata d’autobus (bus stop)
(Usa 1956, 96’, col., v.o. sott.it.)
Bo, giovane e irruento cowboy, sogna di sposarsi con una donna che assomigli a un angelo. Sogno che sembra avverarsi quando incontra Cherie, ballerina e cantante di un night di Phoenix che vorrebbe diventare una stella di Hollywood. Il film vede una delle interpretazioni più brillanti della Monroe, reduce dall’esperienza dell’Actors Studio. Si immedesimò a fondo nel personaggio di Cherie e imparò a parlare con l’accento del Sud.
Copia digitale 2K conservata da Hollywood Classic.
Sc.: George Axelord, William Logan, da due opere teatrali di William Inge; Fot.: Milton Krasner; Int.: Marilyn Monroe, Don Murray, Arthur O’Connell.
LUN 19, h. 16.30, MER 21, h. 21.30
Otto Preminger
La magnifica preda (River of no return)
(Usa 1954, 91’, col., v.o. sott.it.)
Matt Calder salva dalle rapide il giocatore d’azzardo Harry Weston e la sua fidanzata Kay. Weston ruba il cavallo a Calder lasciandolo solo con suo figlio e Kay. Costretti a fuggire dagli indiani, non gli rimane che affrontare il pericoloso fiume. Preminger abbandona il genere noir e si dedica per la prima volta al western. Nonostante le perplessità di Marilyn Monroe e dello stesso regista sulla riuscita del film, Magnifica Preda ebbe un grande successo di pubblico e rimane uno del classici del genere.
Copia conservata da Classic Film.
Sc.: Frank Frenton; Fot.: Joseph LaSchelle; Int.: Marilyn Monroe, Robert Mitchum, Rory Calhoun
LUN 19, h. 20.30, MAR 20, h. 16.30, MER 21, h. 18.00
Jean Negulesco
Come sposare un milionario (How to marry a milionaire)
(Usa 1953, 95’, col., v.o. sott.it.)
Tre ragazze ambiziose sono determinate a realizzare il loro sogno di essere la moglie di un milionario. Utilizzeranno come base per il loro progetto un lussuoso appartamento di New York dove avranno inizio le danze. Una delle migliori commedie di Negulesco, con dialoghi frenetici e perfetti. I colori e corpi delle attrici sono esaltati dal Cinemascope utilizzato per la prima volta in una commedia della Fox. Marilyn Monroe regala una delle sue interpretazioni più divertenti.
Proiezione digitale HD
Sc.: Zoe Akins, Dale Eunson, Katherine Albert. Int.: Marilyn Monroe, Lauren Bacall, Betty Grable.
CALENDARIO DEGLI APPUNTAMENTI IN BIBLIOMEDIATECA
Mercoledì 7 novembre , ore 20.30
Studiare Marilyn
Tavola rotonda sugli studi dedicati a Marilyn Monroe, seguita dalla proiezione del film Something's Got To Give di George Cukor.
Intervengono: Giulia Carluccio (Università di Torino), Enrico Giacovelli (storico del cinema) Giuliana Muscio (Università di Padova), Vincenzo Trione (IULM Milano). Introduce: Silvio Alovisio.
Martedì 4 dicembre, ore 20.30
Marilyn e il fumetto
Incontro con l’autore di fumetti Giancarlo Berardi, seguita dalla del film Marilyn Monroe: the Final Days di Patty Ivins Specht.
Introducono: Fabrizio Accattino (fumettista), Matteo Pollone (Università di Torino).
L'ICONA E IL MITO. Tre film con Marilyn Monroe
In collaborazione con il DAMS - Università di Torino e il Gruppo cinematografico universitario “Sperduti nel buio”.
Lunedì 3 dicembre, ore 15.30
John Huston
Giungla d'asfalto
(USA 1950, 112’, b/n.)
Interpreti: M. Monroe, S. Hayden, L. Calhern, S. Jaffe, J.Hagen.
Introduce: Nicolò Vigna.
Lunedì 10 dicembre, ore 15.30
Fritz Lang
La confessione della signora Doyle
(USA 1952, 105’, b/n.)
Interpreti: M. Monroe, B. Stanwyck, R. Ryan, J. C. Naish, P. Douglas.
Introduce: Attilio Palmieri.
Lunedì 17 dicembre, ore 15.30
Howard Hawks
Il magnifico scherzo
(USA 1952, 97’, b/n.)
Interpreti: M. Monroe, C. Coburn, G. Rogers, C. Grant, H. Marlowe.
Introduce: Mariella Lazzarin.