Agenda settimanale degli eventi in Bibliomediateca

Bibliomediateca - dal 10 febbraio al 16 febbraio 2012

- LUNEDI’ 13 FEBBRAIO – ORE 15.30

 

Nuovo appuntamento della rassegna ROMANZI POPOLARI. Un omaggio a Mario Monicelli con la proiezione del film I compagni. Introduce Roberta Pozza.

 

Secondo appuntamento di ROMANZI POPOLARI. Un omaggio a Mario Monicelli con la proiezione, lunedì 13 febbraio, alle ore 15.30, in Bibliomediateca, del film I compagni. Introduce Roberta Pozza.

 

Poco apprezzato nell’Italia del boom economico perché in netta opposizione con l’ottimismo che la pervase, il film ottenne nel 1965 una nomination agli Oscar per la migliore sceneggiatura originale di Age&Scarpelli e Mario Monicelli. Ambientato in una fabbrica tessile della Torino di fine Ottocento, I compagni è il film capolavoro in cui il regista toscano racconta le prime proteste degli operai contro le inumane condizioni in cui sono costretti a lavorare. “Un affresco spettacolare, divertito e malinconico sul nascente movimento operaio dove qualche sdolcinatura alla De Amicis non limita la forza di questa commossa rievocazione del socialismo torinese agli inizi del secolo” (Mereghetti).

 

ROMANZI POPOLARI. Un omaggio a Mario Monicelli è una rassegna pensata per ricordare uno dei più importanti registi della storia del cinema italiano. Anticonformista e provocatorio, Monicelli ha realizzato film capaci di mostrare la società italiana del novecento con realismo e umanità, miscelando mirabilmente dramma e ironia. La rassegna - realizzata in collaborazione con il DAMS Università di Torino e con il gruppo cinematografico “Sperduti nel buio” - propone una selezione tra i film meno noti del regista viareggino, da sempre apprezzato da critica e pubblico a dimostrazione di come sia possibile conciliare qualità e successo.

 

Mario Monicelli

I compagni

(Italia/ Francia/Jugoslavia, 1963,128’, b/n.) 

Gli operai di un’industria tessile di Torino, dopo un incidente sul lavoro iniziano a prendere coscienza delle loro condizioni e chiedono una riduzione dell’orario di lavoro. La protesta fallisce, ma arriva da Genova un “agitatore” socialista, il professor Sinigaglia, che diventa la loro guida ideologica organizzando uno sciopero ad oltranza. L’arrivo di un treno carico di crumiri provoca accesi tafferugli nei quali perde la vita uno degli operai. Lo sciopero prosegue e la resistenza dei padroni vacilla, ma gli operai sono stremati e meditano di tornare al lavoro. L’intervento della polizia e dell’esercito sancisce il fallimento della rivolta. Gli operai ritornano in fabbrica sotto il peso della sconfitta, ma con nuove prospettive per il futuro.

Sceneggiatura: Mario Monicelli, Age&Scarpelli; fotografia: Giuseppe Rotunno; montaggio: Ruggero Mastroianni;  interpreti: Marcello Mastroianni, Renato Salvatori, Annie Girardot, Folco Lulli.


MERCOLEDI’ 15 FEBBRAIO – ORE 20.30 


Per DIALOGHI IN CORSO, presentazione del libro Il filo rosso della violenza. Ken il guerriero e i suoi antenati di Hong Kong di Giorgio Mazzola. A seguire proiezione di Sotto il segno dell'Orsa Maggiore di Ashida Toyoo e Mantieni l'odio per la tua vendetta di Chang Cheh. Introduce Silvio Alovisio.

 

Nuovo appuntamento di DIALOGHI IN CORSO. Presentazione di novità librarie, dvd e reading, mercoledì 15 febbraio 2012, alle ore 20.30, con la presentazione del libro Il filo rosso della violenza. Ken il guerriero e i suoi antenati di Hong Kong di Giorgio Mazzola (Edizioni Il Foglio Letterario, 2011). A seguire proiezione del primo episodio di Ken il guerriero dal titolo Sotto il segno dell'Orsa Maggiore di Ashida Toyoo e del film Mantieni l'odio per la tua vendetta di Chang Cheh.

"Il filo rosso della violenza" è quello che collega il cinema di arti marziali di Hong Kong con la Japan Animation e che unisce i protagonisti di due mondi cinematografici spesso messi da parte dalla critica, ma amati alla follia dai loro cultori più appassionati: i “wuxiapian” di Chang Cheh degli anni Sessanta e “Hokuto no Ken”, uno degli anime più rappresentativi degli anni Ottanta. Nel suo saggio, Giorgio Mazzola ci accompagna in un viaggio alla scoperta delle numerose analogie che legano i violenti film splatter del regista cinese con le avventure dell’anime più sanguinario di sempre, Ken il guerriero.

“Chang Cheh, elaborando un proprio stile personale nella realizzazione così splatter dei suoi wuxapian, si fece pioniere di un modo di interpretare questo genere che non aveva precedenti nell'Hong Kong degli anni Sessanta. E lo stesso discorso vale per "Hokuto no Ken": sebbene uscì all'inizio degli anni Ottanta - cioè circa quindici anni dopo che il sanguinario "Devilman" e il violentissimo "Uomo Tigre" avevano già ampiamente detto la loro in termini di contenuti forti ai limiti dell'esagerazione - la saga di Kenshiro fece un ulteriore passo in avanti, aggiungendo alla crudeltà dei contenuti una spettacolarità della violenza fino ad allora mai incontrata nel mondo dell'animazione” (Giorgio Mazzola).

 

Intervengono con l’autore: Dario Tomasi (Università di Torino) e Fabio Zanello (critico cinematografico). Introduce: Silvio Alovisio (Università di Torino).

 

Chang Cheh

Mantieni l'odio per la tua vendetta 

(Hong Kong, 1967, 111’, col.)

Ad un giovane cinese diventato espertissimo nell'uso della sciabola alla scuola del celebre Ceng, viene mozzato a tradimento il braccio destro dalla figlia del suo stesso maestro, irritata per il suo rifiuto di battersi con lei. Dopo aver abbandonato la scuola e vagato per le campagne, viene soccorso da una giovane contadina e riesce, col tempo e con l'aiuto di un prezioso manuale, a vincere la disperazione e a diventare tanto padrone della sua mano sinistra da riacquistare tutta l'abilità di una volta. Può così intervenire in aiuto di Ceng - che lo aveva sempre considerato come un figlio - quando un suo rivale, per vendicarsi di un'umiliazione subita, tenta di ucciderlo dopo aver massacrato i suoi allievi. Sconfitto in duello il suo temibile avversario, il giovane saluta per sempre Ceng, per ritirarsi a vivere con la giovane contadina che ha saputo ridargli la fiducia di vivere.

Sceneggiatura: Chang Cheh, Ni Kuang; fotografia:Yuan Chenshen, Pao Hsueh Li; montaggio: Chiang Hsing-lung; interpreti:Wang Yu, Lina Chiao; Tiang Feng, Angela Pan.

 

Ashida Toyoo

Sotto il segno dell'Orsa Maggiore

In un mondo sconvolto dalla guerra nucleare, il giovane ladruncolo Bart e la piccola Lynn incontrano il misterioso Kenshiro, giunto nel loro villaggio assai malridotto. Viene soccorso, ma messo in galera. Qui Kenshiro approfondisce la conoscenza dei due bambini. Lynn è una bambina molto sensibile che è diventata muta dopo aver visto i suoi genitori venire uccisi di fronte a lei. Ma grazie alle sue conoscenze dell'arte di Hokuto, Kenshiro riesce a guarirla. In seguito grazie alla propria capacità di concentrazione, Kenshiro riesce a forzare le sbarre della prigione e affronta il crudele Zeta, leader di una banda di motociclisti, che stanno attaccando il villaggio. Usando la tecnica dei “Cento Pugni Distruttivi di Hokuto” sconfigge Zeta e libera Lynn, presa in ostaggio. Accompagnato da Bart, Ken si rimette in cammino.