Agenda settimanale degli eventi al Cinema Massimo
- LUNEDI’ 11 GIUGNO, ORE 20.45 – SALA TRE
In occasione dell’uscita del nuovo numero di Mondo Niovo, l’Associazione Museo Nazionale del Cinema presenta al Cinema Massimo la proiezione del film Matinée di Joe Dante.
In occasione dell’uscita del nuovo numero della rivista semestrale dell’AMNC Mondo Niovo 18/24 ft-s, il Museo Nazionale del Cinema ospita, lunedì 11 giugno, alle ore 20.45, nella Sala Tre del Cinema Massimo, la proiezione del film Matinée di Joe Dante. Intervengono Caterina Taricano e Matteo Pollone. Ingresso: 3 euro.
Dopo il numero di transizione dello scorso semestre, Mondo Niovo – pubblicazione dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema – si presenta nella sua nuova forma definitiva: la rivista, che uscirà con cadenza semestrale, si offrirà ai suoi lettori in una veste maggiormente riconoscibile, grazie a una serie di rubriche fisse e di approfondimenti di volta in volta diversi, che si aggiungono alla componente diaristica tipica della pubblicazione fin dalla sua fondazione, nel 1961, per volere di Maria Adriana Prolo. Tra i contenuti del nuovo numero un lungo dossier sulla cinefilia e un’intervista a Roger Corman realizzata in occasione della sua recente visita a Torino, ospite del Museo Nazionale del Cinema. Considerato il più grande regista di pellicole a basso costo, Corman fu maestro di Joe Dante, di cui verrà proiettato il film Matinée, un singolare horror senza orrore, un omaggio al fantasy orrorifico degli anni '50, ma anche una garbata e intelligente riflessione sulla sua funzione catartica e la sua utilità sociale, quasi a suggerire che i film dell'orrore siano un antidoto agli orrori della realtà.
Per maggiori informazioni: www.amnc.it - info@amnc.it.
Joe Dante
Matinée
(Usa 1993, 99’, col.)
Key West, Florida, 1962. Gene e Dennis sono figli di un militare e vivono con ansia la notizia che la vicina Cuba possieda missili puntati sugli Stati Uniti. Il clima di paranoia atomica è abilmente sfruttato dal produttore Lawrence Woolsey, in città per l’anteprima del suo nuovo film, Mant!. Tra nostalgia e parodia, il film di Dante è soprattutto un grande omaggio al cinema di serie B americano: la figura di Lawrence Woolsey è infatti ispirata ai registi/produttori William Castle, Jack Arnold, Roger Corman e Ray Dennis Steckler.
- MARTEDI’ 12 GIUGNO, ORE 20.45 – SALA TRE
Per MAGNIFICHE VISIONI, il Museo Nazionale del Cinema presenta il film Manhattan di Woody Allen.
Per MAGNIFICHE VISIONI. Festival permanente del film restaurato, il Museo Nazionale del Cinema presenta, martedì 12 giugno 2012, alle ore 20.45, nella Sala Tre del Cinema Massimo, il film Manhattan di Woody Allen nel restauro digitale HD a cura di Hollywood Classics. In replica mercoledì 13 giugno 2012 alle ore 18.30. Ingresso: 6.00/4.00/3.00 euro.
Scritto da Woody Allen e da Marshall Brickman, Manhattan è un film del 1979 in cui la vena drammatico-pessimistica di Allen si fonde con la sua classica ironia. È nell’equilibrio perfetto delle componenti dell’universo alleniano che risiede il segreto del successo del film, o almeno della sua fortuna critica: una perfetta comunione tra umorismo verbale e visivo, tra commedia e dramma, amalgamati in uno stile personale e originalissimo che mette il senso dello spazio e del ritmo, del racconto e degli ambienti, dell’ombra e della luce, al servizio della visione del mondo di un autore che si è cercato a lungo, e ha trovato nel cinema la sua strada. Con lo sfondo di una pittoresca Manhattan in bianco e nero – grazie alla stupenda fotografia di Gordon Willis – e accompagnato dalla storica colonna sonora di George Gershwin, Allen cerca di investigare e di mettere a nudo i misteriosi meccanismi che stanno alla base dell'innamoramento e di tutte le sue complicazioni.
Il film fa parte degli appuntamenti della nuova e ricca stagione di MAGNIFICHE VISIONI. Festival Permanente del Film Restaurato che propone, anche per quest’anno, a seguito del grande successo di pubblico e di critica delle scorse edizioni, tre appuntamenti mensili con i capolavori del cinema, dall'età d'oro del cinema classico, spaziando dal muto fino alle nouvelle vague degli anni '60 e oltre, in copie restaurate provenienti dalle più importanti cineteche del mondo. I film saranno presentati in versione originale con i sottotitoli in italiano, e ogni proiezione sarà introdotta - quando se ne presenterà l’occasione - da cineasti, critici o personalità del mondo della cultura e del cinema.
Woody Allen
Manhattan
(Usa 1979, 96’, col., v.o. sott. it.)
Isaac Davis ha smesso di scrivere per la tv e progetta un libro dal titolo "La sionista castrante". Sposato e divorziato due volte, vive con la diciassettenne Tracy, ma ha paura di essere giudicato ridicolo. Quindi cerca di allontanare da sé la sua devotissima amante, ha una breve storia con quella di un suo amico, ma poi tenta di tornare con Tracy, che nel frattempo ha deciso di partire per l'Europa. Dramma in cadenze leggere di commedia. Per molti il più bel film di Allen. Indimenticabile la scena in cui Isaac elenca le dieci cose per cui vale la pena di vivere, oltre alla musica di Gershwin e il bianco e nero di Gordon Willis.
Restauro digitale HD a cura di Hollywood Classics.
Sc.: Marshall Brickman, W. Allen; Fot.: Gordon Willis; Int.: W. Allen, Diane Keaton, Mariel Hemingway.
- MERCOLEDI’ 13 GIUGNO, ORE 20.30/22.30 – SALA TRE
Per l’appuntamento con NON FICTION, proiezione di Cadenas di Francesca Balbo, presente in sala.
Per NON FICTION, il Museo Nazionale del Cinema presenta, mercoledì 13 giugno, alle ore 20.30 e 22.30, nella Sala Tre del Cinema Massimo, il documentario Cadenas di Francesca Balbo, che - al termine della proiezione delle ore 20.30 - dialogherà con il pubblico presente in sala. Ingresso euro 6.00/4.00/3.00.
Selezionato in concorso all’ultimo Festival Visions du Réel di Nyon (Svizzera), Cadenas racconta la storia delle “guarda-barriera” cioè delle donne che, nell'entroterra sardo, controllano gli incroci dove i binari si intersecano con le strade di campagna e che delimitano il traffico automobilistico al passaggio del treno. Sono donne che lottano per i loro diritti di lavoratrici e per una migliore qualità della vita, mentre vivono immerse nell’attesa, circondate da una natura immobile, dove ogni elemento del progresso rappresenta una minaccia. Francesca Balbo intervista queste donne e ne segue la vita routinaria realizzando un documentario delicato e intimo: nell'epoca della sovrabbondanza tecnologica e della velocità, la realtà documentata dalla regista sembra più vicina a un film di Rossellini che all'immediata contemporaneità.
“Raccontare le guarda-barriera della Sardegna significa raccontare una normalità complicata in cui la giornata si compone come un puzzle, cercando ogni giorno di mettere insieme i pezzi giusti. La loro forza e’ pari soltanto alla loro tenerezza” (Francesca Balbo).
Francesca Balbo
Cadenas
(Italia 2012, 60’, col.)
In quella parte di Sardegna che si snoda tra la Trexenta, il Campidano e il Gennargentu corre un treno senza tempo, il cui passaggio è salutato da piccoli puntini gialli che agitano una paletta verde e rossa, le guarda-barriera. Un lavoro che si eredita in linea femminile da generazioni. Bloccano il traffico al passare del treno, poche centinaia di chilometri di rotaie secondarie che incrociano strade secondarie percorse da macchine, trattori, pecore e apecar. Ad ogni incrocio presidiato da una signora in giubbottino fluorescente il macchinista tira una corda e alza il braccio per salutare. Il treno supera con un fischio la guarda-barriera e corre via nella polvere, scomparendo dietro una curva: uomini, macchine e animali sono finalmente liberi dalla catena che chiude l’accesso ai binari.