Nasce l’Archivio storico del Torino Film Festival
Grazie ad un contributo della Regione Piemonte, l’Associazione Cinema Giovani ha provveduto ad assicurare la conservazione del ricco e importante archivio storico del Torino Film Festival, trasferendo su supporto digitale oltre 1.300 film presentati nel corso delle diverse edizioni della manifestazione fra il 1982 e il 2004.
Nasce così l’Archivio storico del Torino Film Festival, memoria condivisa dell’attività di uno dei più importanti festival italiani, costituito per il 50% da cortometraggi, per il 34% da lungometraggi e per il 16% da mediometraggi, che andrà ad arricchire la già cospicua videoteca del Museo Nazionale del Cinema, dotata di oltre 13.400 titoli.
A partire dall’estate prossima, il materiale sarà disponibile per ricercatori, storici e appassionati, che potranno liberamente consultarlo all'interno degli spazi della Bibliomediateca Mario Gromo a Torino.
La digitalizzazione è stata effettuata dalla Zenith Arti Audiovisive, dopo un lavoro preliminare di catalogazione, inventariazione e verifica della qualità dei supporti originari. I files digitali vengono salvati su un hard disk per garantirne la preservazione e, contestualmente, ne viene realizzata una copia in DVD per la consultazione.
La creazione dell’archivio digitalizzato consentirà di conservare documenti video rari e importanti, tra i quali ricordiamo il secondo cortometraggio di Tim Burton, Frankenweenie (1984); il videoclip girato da Brian De Palma per Bruce Springsteen; Stuff (1992), breve film girato da Johnny Depp a casa del chitarrista John Frusciante; il raro film-testamento di Frank Borzage, il noir La luna sorge (Moonrise, 1948); Docudrama, l’introvabile film co-diretto da Wenders con la moglie Ronee Blakley, poi rinnegato dal regista tedesco e sparito dalle sue filmografie; ampie selezioni della produzione di grandi autori, con numerosi titoli irreperibili nella distribuzione commerciale su DVD (Manoel De Oliveira, Paulo Rocha, Michael Haneke, Jacques Rozeir, Jean-Daniel Pollet, Kato Tai, Idrissa Ouedraogo, Robert Kramer), senza dimenticare titoli provenienti da ogni parte del mondo (non solo Europa e Stati Uniti, ma anche Cina, Giappone, America Latina, Africa). A tutto ciò si aggiunge la vasta produzione di giovani filmmakers e videomakers torinesi che hanno fatto del festival la loro palestra, alcuni dei quali (come Mimmo Calopresti e Guido Chiesa) sono cresciuti al punto da diventare protagonisti del nuovo cinema italiano.
Entro la fine del 2010 la Bibliomediateca del Museo Nazionale del Cinema si arricchirà di altre due importanti collezioni di film e documentari, provenienti dagli archivi del Festival Cinemambiente e del GLBT Torino Film Festival.