Agenda settimanale degli eventi al Cinema Massimo
- DA VENERDI’ 6 A LUNEDI’ 9 MAGGIO – SALA TRE
Il Museo Nazionale del Cinema presenta al Cinema Massimo la terza e ultima parte della retrospettiva Il cinema secondo Bergman. I capolavori del grande maestro svedese.
Prosegue, dal 6 al 9 e dal 20 al 30 maggio 2011, al Cinema Massimo, l’omaggio al regista, sceneggiatore e scrittore svedese Ingmar Bergman con la terza e ultima parte della grande retrospettiva Il cinema secondo Bergman. I capolavori del grande maestro svedese, dedicata ai capolavori dell’ultimo periodo.
La retrospettiva è un progetto della Cineteca del Comune di Bologna e del Museo Nazionale del Cinema, con il supporto di Swedish Institute e Svensk Filmindustri, in collaborazione con Swedish Film Institute, Bergman Foundation, Ambasciata di Svezia a Roma, con il patrocinio di Berlinale e del SERN (Sweden Emilia Romagna Network). Un ringraziamento particolare a Jon Wengstrom (Swedish Film Institute), Lars Hedenstedt (Swedish Institute), Ruth Jacoby, Ann-Louice Dahlgren (Ambasciata di Svezia a Roma), Katinka Faragò, Jan Holmberg, Anna Hakansson (Bergman Foundation), Wanda Monaco, Peter Von Bagh.
La terza e ultima parte della retrospettiva si aprirà venerdì 6 maggio 2011, alle ore 16.30, presso la Sala Tre del Cinema Massimo, con la proiezione del film L’occhio del diavolo. Il programma della rassegna prevede inoltre due appuntamenti speciali: domenica 22 maggio 2011, alle ore 20.30, l’attrice Ewa Fröling introdurrà al pubblico il film Fanny & Alexander mentre la proiezione di venerdì 27 maggio di Sinfonia d’autunno sarà preceduta dalla presentazione del libro Bergman. The Genius del giornalista e scrittore Aldo Garzia. Ingresso 5,50/4,00/3,00 euro.
Ingmar Bergman
L’occhio del diavolo (Djävulens öga)
(Svezia 1960, 87’, b/n, v.o. sott.it.)
Belzebù si lamenta della verginità di Britt Marie, la figlia di un pastore, promessa sposa di Jonas. Si decide di rimandare sulla terra Don Giovanni. Se riuscirà a sedurre la ragazza, otterrà in cambio uno sconto di trecento anni. Don Giovanni ottiene subito un invito a pranzo dal padre di Britt Marie e corteggia la ragazza riuscendo a strapparle un bacio… “La verginità di una giovane è come un orzaiolo nell’occhio del diavolo” si dice all’inizio del film.
Sc.: I. Bergman; Fot.: Gunnar Fischer; Int.: Jarl Kulle, Bibi Andersson, Stig Järrel.
-VENERDI’ 6 MAGGIO – ORE 21.00 – SALA TRE
In occasione delI’84ª Adunata Nazionale degli Alpini, proiezione gratuita del film Maciste alpino di Luigi Maggi e Luigi Romano Borgnetto accompagnata dal vivo al pianoforte da Stefano Maccagno.
Per IL CINEMA DEGLI ALTRI e in occasione delI’84ª Adunata Nazionale degli Alpini, il Museo Nazionale del Cinema presenta, venerdì 6 maggio, alle ore 21.00, nella Sala Tre del Cinema Massimo, la proiezione di Maciste alpino di Luigi Maggi e Luigi Romano Borgnetto nella copia restaurata da Museo Nazionale del Cinema in collaborazione con il Comune di Valtournenche e la Fondazione Cineteca Italiana di Milano. La proiezione del film sarà accompagnata dal vivo al pianoforte dal M° Stefano Maccagno e preceduta da quattro brevi documentari muti ritrovati dall’A.N.A. e restaurati dal Museo. Ingresso gratuito.
L’evento si inserisce all’interno del ciclo di manifestazioni culturali organizzate dall’Associazione Nazionale Alpini – Sezione di Torino in occasione delI’84ª Adunata Nazionale degli Alpini che si svolgerà a Torino nel weekend del 6,7,8 maggio 2011.
Luigi Maggi/Luigi Romano Borgnetto
Maciste alpino
(Italia 1916, 93’, b/n)
Il 24 maggio 1915 Maciste e la sua troupe sono al lavoro per girare in un paesino di confine sulle Dolomiti. L'entusiasmo dimostrato all'annuncio dell'entrata in guerra procurerà loro alcuni guai: saranno imprigionati insieme ad altri italiani e minacciati di deportazione. Maciste risolverà da par suo il problema prendendo gli austriaci a calci nel sedere, liberando i prigionieri e vestendo la divisa di alpino. Scene di grande spettacolarità si alternano ad alcune delle più riuscite trovate di humour. I direttori della fotografia giocano con la luce e coi riflessi della neve nelle riprese montane, mentre il mago degli effetti speciali Segundo De Chomón "trucca" le riprese per rendere ancora più eroiche le gesta dei soldati.
Sc.: Giovanni Pastrone; Fot.: Augusto Battagliotti, Giovanni Tomatis, Carlo Franzoni; Int.: Bartolomeo Pagano, Fido Schirru, Enrico Gemelli.
-SABATO 7 MAGGIO – ORE 20.30 – SALA TRE
Per l’appuntamento Cult! di maggio Veronica De Laurentiis presenta l’autobiografia Rivoglio la mia vita. Al termine proiezione del film Teorema di Pier Paolo Pasolini.
Il Museo Nazionale del Cinema dedica l’appuntamento CULT! di maggio a Veronica De Laurentiis, figlia di Silvana Mangano e Dino De Laurentiis e autrice dell’autobiografia Rivoglio la mia vita (Edizioni E/O), scritta in collaborazione con Anne M. Strik. L’autrice incontrerà il pubblico sabato 7 maggio 2011, alle ore 20.30, nella sala Tre del Cinema Massimo e introdurrà la proiezione di Teorema, film nel quale Pier Paolo Pasolini diresse sua madre Silvana Mangano. Insieme a Veronica De Laurentiis interviene Fulvio Paganin. Ingresso euro 5.50/4.00/3.00.
Figlia di Silvana Mangano e Dino De Laurentiis, la “coppia reale del cinema italiano”, Veronica De Laurentiis ha raccolto la sua autobiografia nel libro Rivoglio la mia vita (Edizioni E/O), racconto minuzioso e sensibile di una vita difficile, ottenuto mettendo insieme ritagli di giornali, interviste e fotografie che racchiudono i ricordi della sua infanzia, con una madre gelida e un padre autoritario. Se glielo avessero permesso avrebbe fatto l’attrice: sua madre, però, disprezzava quel mestiere e disse di no, nonostante il padre (che l’aveva fatta debuttare nel kolossal Waterloo di Bondarciuk) avesse programmato per lei una fortunata carriera. L'ambiente in cui cresce, il dorato mondo del cinema, si rivela spietato con lei. Sola, è costretta ad affrontare uomini insulsi e violenti, tra i quali lo stesso marito che lei con coraggio riuscirà a far condannare.
Pier Paolo Pasolini
Teorema
(Italia 1968, 98’, col.)
Una famiglia milanese composta dai genitori, Lucia e Paolo, due figli studenti, Pietro e Odetta, e dalla donna di servizio Emilia. Questi conducono l’esistenza di una qualunque famiglia borghese fino all'arrivo di un ospite, un personaggio dai dati anagrafici quanto mai vaghi e allusivi. Improvvisamente i cinque membri della famiglia sono conquistati dall'ospite misterioso che cambierà completamente le loro vite.
Sc.: P. P. Pasolini; Fot.: Giuseppe Ruzzolini; Int.: Silvana Mangano, Terence Stamp, Massimo Girotti.
Copia proveniente da Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale
-LUNEDI’ 9 MAGGIO – ORE 16.00 – SALA DUE
Il Museo Nazionale del Cinema presenta al Cinema Massimo per il LEGEND FILM FESTIVAL Ghost - Fantasma di Jerry Zucker.
Il Museo Nazionale del Cinema presenta lunedì 9 maggio 2011 a partire dalle ore 16.00 nella sala Due del Cinema Massimo la proiezione del film Ghost – Fantasma di Jerry Zucker, in versione digitale 2K. Il film fa parte degli appuntamenti torinesi del Legend Film Festival, progetto di Nexo Digital al quale il Museo Nazionale del Cinema aderisce. In replica alle ore 18.30 e 21.00. Ingresso 7,00/5,00/3,50 euro.
Si rinnovano nella Sala Due del Cinema Massimo le proposte del Legend Film Festival, promosso da Nexo Digital, con i grandi film della storia del cinema proposti, ogni lunedì fino al 13 giugno, in versione digitale 2K. Il programma di maggio, questa volta, mescola due campioni di incasso degli anni Novanta con due film che conquistarono il pubblico degli anni Settanta. Per questioni di diritti tutti i film vengono presentati in versione italiana.
Il Legend Film Festival è una mostra cinematografica itinerante e diffusa che tocca diverse città d’Italia nel corso dei diversi mesi del suo svolgimento, una vera e propria manifestazione culturale che ruota intorno ai capolavori del cinema in proiezione digitale 2k e audio Dolby Digital 5.1.
Jerry Zucker
Ghost - Fantasma
(Usa 1990, 127’, col.)
Sam, giovane bancario, è ucciso per sbaglio da un ladruncolo inetto che doveva soltanto derubarlo per conto di un mascalzone, socio di Sam. Al defunto si permette di rimanere tra i vivi come fantasma per saldare il conto e proteggere la moglie con l’aiuto di una medium nera che sente e trasmette la voce. Bizzarro mix di thriller criminale, sentimentalismo e comicità, ebbe un inatteso successo di pubblico e due Oscar alla sceneggiatura.
Sc.: Bruce Joel Rubin; Fot.: Adam Greenberg; Int.: Patrick Swayze, Demi Moore, Whoopi Goldberg.
- DA LUNEDI’ 9 A LUNEDI’ 16 MAGGIO – SALA TRE
Il Museo Nazionale del Cinema e il Goethe-Institut presentano la retrospettiva Reciproche visioni. Italia-Germania al cinema.
Il Museo Nazionale del Cinema e il Goethe-Institut presentano al Cinema Massimo, sala Tre, dal 9 al 16 maggio 2011, la retrospettiva Reciproche visioni. Italia-Germania al cinema. La rassegna propone un’accurata selezione di film italiani e tedeschi, e si pone come obiettivo l’indagine dell’evoluzione dei rapporti tra i due paesi e l’analisi delle reciproche percezioni attraverso l’inconsueto ma affascinante strumento del cinema.
Reciproche visioni. Italia-Germania al cinema è organizzato da Goethe-Institut e Museo Nazionale del Cinema in collaborazione con Università di Torino e Cinegraph-CineFest di Amburgo.
Lo accompagna una giornata di studi, lunedì 9 maggio, dalle ore 9.30 alle 18.30, presso il Laboratorio Multimediale G. Quazza a Palazzo Nuovo, Via Sant’Ottavio 20. Il programma completo della manifestazione è consultabile sul sito www.goethe.de/torino.
La retrospettiva sarà inaugurata lunedì 9 maggio 2011, alle ore 20.30, presso la Sala Tre del Cinema Massimo, con la proiezione del film Il portiere di notte per la regia di Liliana Cavani. Ingresso 5,50/4,00/3,00 euro.
Liliana Cavani
Il portiere di notte
(Italia 1974, 122’, col., v.ingl. sott.it.)
Nella Vienna degli anni Cinquanta un gruppo di criminali nazisti si sottopone clandestinamente a processi farsa per eliminare potenziali sensi di colpa e testimoni pericolosi. L’improvviso incontro tra una delle loro vittime, una sopravvissuta a un campo di concentramento, e il suo aguzzino, che lavora sotto falsa identità come portiere di notte nell’albergo dove il gruppo di nazisti si riunisce, scatena un inquietante rapporto sadomasochistico tra i due e fa precipitare la situazione. Interpretato magistralmente da Charlotte Rampling e Dirk Bogarde, già visto pochi anni prima del celebre La caduta degli dei di Luchino Visconti. Il film suscitò grande scandalo, fu inizialmente sequestrato in Italia, e divenne uno dei film più controversi e studiati nella cinematografia sul nazismo.
Copia conservata dalla Cineteca del Comune di Bologna.
Sc.: L. Cavani; Fot.: Alfio Contini; Int.: Charlotte Rampling, Dirk Bogarde, Philippe Leroy.
- MARTEDI’ 10 MAGGIO – ORE 20.45 – SALA TRE
MAGNIFICHE VISIONI. Festival Permanente del Film Restaurato presenta La corazzata Potemkin di Sergej M. Eisenštein.
Il Museo Nazionale del Cinema presenta martedì 10 maggio 2011 alle ore 20.45 nella sala Tre del Cinema Massimo il film La corazzata Potemkin di Sergej M. Eisenštein, nella copia restaurata da Kulturstiftung des Bundes, con il supporto di Bundesarchiv-Filmarchiv di Berlino, British Film Institute di Londra, Filmmuseum München e Gosfilmofond di Mosca. La proiezione è organizzata in occasione del XXIV Salone Internazionale del libro (Torino, Lingotto Fiere, 12-16 maggio), che vede la Russia come paese ospite accanto all’Italia.
Realizzato nel 1925 per celebrare il ventesimo anniversario della Rivoluzione Russa (1905), la regia del film venne affidata al ventisettenne Eisenštein, il quale filmò 1320 inquadrature della durata minima di tre secondi e montò il film, per mancanza di tempo, in soli 12 giorni. Considerata una delle più note e influenti opere della storia del cinema, La corazzata Potemkin, alla prima al Teatro Bol'šoj, il 21 dicembre 1925, ottenne un'accoglienza trionfale da parte di tutti i dirigenti dell'URSS. Un mese dopo venne distribuito commercialmente nelle sale cinematografiche sovietiche. Fra le migliori pellicole di propaganda nonché una delle più compiute espressioni della settima arte, l’opera venne considerata nel 1949 il miglior film del secolo da una giuria di critici in Svizzera.
« Quando si parla del Potemkin si osservano in genere due aspetti: l'unità organica della composizione nel suo complesso, e il pathos del film... Il Potemkin sembra una cronaca di avvenimenti, ma in realtà colpisce come il dramma. E il segreto di questo effetto consiste nel fatto che il ritmo della cronaca si adatta alle leggi rigorose della composizione tragica; e, più ancora, della composizione tragica nella sua forma più classica: la tragedia in cinque atti...». ( Sergej Mikhajlovič Ejzenštejn, 1939).
Il film fa parte degli appuntamenti della nuova e ricca stagione di MAGNIFICHE VISIONI. Festival Permanente del Film Restaurato. Ingresso 5,50/4,00/3,00 euro.
MAGNIFICHE VISIONI. Festival Permanente del Film Restaurato propone per quest’anno, a seguito del grande successo di pubblico e di critica, quattro appuntamenti mensili con i capolavori del cinema, dall'età d'oro del cinema classico, spaziando dal muto fino alle nouvelles vagues degli anni '60 e oltre, in copie restaurate provenienti dalle più importanti cineteche del mondo. I film saranno presentati in versione originale con i sottotitoli in italiano, e ogni proiezione sarà introdotta – quando se ne presenterà l’occasione – da cineasti, critici o personalità del mondo della cultura e del cinema.
Sergej M. Eisenštein
La corazzata Potemkin (Bronenosec Potëmkin)
(Urss 1925, 70’, b/n, did.ted. sott.it.)
Racconto dell'ammutinamento dei marinai dell'incrociatore corazzato Kniaz Potëmkin Tavrikevskil, avvenuto a Odessa durante i movimenti rivoluzionari del 1905. Commissionato dal governo sovietico per il ventennale di quell’evento, il film è costruito come un dramma in cinque atti, (paragonabili ai cinque movimenti di una sinfonia), ognuno dei quali è imperniato su un elemento che ne garantisce l'unità visiva. Esempio straordinario di cinema di propaganda che riesce a mettere insieme, con mirabile armonia, ideologia e formalismo, ricerca e tradizione. Il film fu proiettato per la prima volta il 21 dicembre 1925 al Teatro Bol’šoj di Mosca.
Sc.: S. M. Ejzenštejn; Fot.: Eduard Tissé; Int.: Aleksandr Antonov, Vladimir Barskij, Grigorij Aleksandrov.
- MERCOLEDI’ 11 MAGGIO – ORE 20.30 – SALA TRE
Per IL CINEMA DEGLI ALTRI, proiezione del film Jolanda la figlia del Corsaro Nero di Mario Soldati e a seguire del domumentario Emilio Salgari. Il corsaro della penna di Igor Mendolia e Davide Valentini.
Per IL CINEMA DEGLI ALTRI, nell’ambito delle iniziative organizzate per il centenario della morte di Emilio Salgari, il Museo Nazionale del Cinema ospita, mercoledì 11 maggio 2011, alle ore 20.30, presso la sala Tre del Cinema Massimo, la proiezione del film Jolanda la figlia del Corsaro Nero di Mario Soldati, introdotta da Laura Nay e Franco Prono. A seguire, alle ore 22.30, verrà proiettato il documentario diretto da Igor Mendolia e Davide Valentini Emilio Salgari. Il corsaro della penna preceduto da un’introduzione a cura dei registi.
Le proiezioni fanno parte delle iniziative realizzate in occasione del convegno “La penna che non si spezza”: Emilio Salgari a cento anni dalla morte, organizzato dalla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino e dalla Fondazione Tancredi di Barolo.
Nell’ambito del convegno si prevedono, oltre alla proiezione del film Jolanda la figlia del Corsaro Nero di Mario Soldati, complementare agli incontri del pomeriggio del 12 maggio dedicati ai rapporti fra Salgari e il cinema, due mostre: Le immagini dell’avventura, presso la Fondazione Tancredi di Barolo, e I volti del Capitano presso la Biblioteca Centrale di Lettere e Filosofia, organizzata in collaborazione con il Primo Liceo Artistico.
Mario Soldati
Jolanda la figlia del Corsaro Nero
(Italia 1952, 95’, b/n.)
La piccola Jolanda, affidata da Van Guld, Conte di Medina, a uno zingaro perché la uccidesse, viene da lui allevata ed educata come un maschio. Diventa una donna intrepida e un’abile spadaccina sulle orme di suo padre, il Corsaro Nero che, assassinato a tradimento dallo stesso Van Guld, vuole vendicare. I produttori Carlo Ponti e Dino De Laurentiis, per risparmiare, girarono due film di corsari contemporaneamente. Le scene navali furono realizzate su un'unica “mezza nave”, inchiodata sulla spiaggia, a Palo, vicino al castello degli Odescalchi.
Sc.: Ennio De Concini, Ivo Perilli, dal romanzo di Emilio Salgari; Fot.: Tonino Delli Colli; Int.: May Britt, Renato Salvatori, Marc Lawrence.
Igor Mendolia, Davide Valentini.
Emilio Salgari.Il corsaro della penna.
(Italia 2011, 70’ c.ca)
Torino, 25 aprile 1911, più o meno cento anni fa. Tra gli alberi della collina una donna scopre il corpo senza vita di Emilio Salgari. Lì accanto, insanguinato, il rasoio che lo scrittore ha usato per suicidarsi. Veronese d'origine, autore di 85 romanzi e oltre 150 racconti tradotti in tutto il mondo, Salgari è il padre della letteratura d'avventura in Italia, l'inesauribile artefice di storie e personaggi che continuano ad abitare l'immaginario collettivo. Il Corsaro della penna, prodotto da SGI per Rai Edu, racconta la vita del “capitano” Emilio, sempre al confine tra verità e finzione, tra miseria e successo, tra difficoltà materiali e una fantasia fuori controllo