Sulle strade della California. Istantanee di un viaggio tra utopia e visionarietà
Il Museo Nazionale del Cinema presenta al Cinema Massimo, dall’1 al 13 aprile 2011, la rassegna cinematografica Sulle strade della California. Istantanee di un viaggio tra utopia e visionarietà.
La rassegna è organizzata dal Museo Nazionale del Cinema in occasione della mostra personale dedicata all’artista californiano John McCracken in corso al Castello di Rivoli.
Il Castello di Rivoli organizza e propone, per la prima volta in un museo europeo, una retrospettiva dell’artista americano, protagonista di fama internazionale dell’arte americana, John McCracken (Berkeley, California, 1934. Vive e lavora a Santa Fe, Nuovo Messico). A partire dal suo approccio irregolare e visionario alle correnti del Minimalismo e del Finish Fetish che si sviluppano negli Stati Uniti dall’inizio degli anni Sessanta, John McCracken è per la storia e critica dell’arte figura epica e incompresa, minimalista e visionaria allo stesso tempo. Noto soprattutto per le proprie sculture, McCracken in seguito evolve il proprio lavoro a partire dai dipinti della serie Mandala degli anni Settanta, opere che hanno portato la critica a confrontarsi in modo inedito con la sua produzione artistica. La retrospettiva di McCracken al Castello di Rivoli è sviluppata in stretta collaborazione con l’artista e presenta oltre sessanta lavori storici a partire dagli anni Sessanta, i dipinti della seria Mandala degli anni Settanta, insieme a lavori più recenti.
La retrospettiva sarà inaugurata venerdì 1 aprile 2011, alle ore 20.30, presso la Sala Tre del Cinema Massimo, con la proiezione del film Il laureato di Mike Nichols, in digitale HD. La proiezione sarà preceduta da un incontro con Andrea Bellini, direttore del Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea, e Francesco Bernardelli. Ingresso 5,50/4,00/3,00 euro.
Mike Nichols
Il laureato (The Graduate)
(Usa 1967, 105’, col., v.o. sott.it.)
Benjamin Braddoc torna a casa dopo la laurea. Benché proiettato verso una brillante carriera, il giovane sembra assente, totalmente estraneo a quel mondo in cui è chiamato a vivere. Intraprende una relazione con la moglie di un socio del padre ma poi si innamora della figlia e tutto si complica. Per ammissione dello stesso regista, i tre minuti finali sono i più belli, perché tutto sembra risolto mentre, in realtà, nulla è veramente concluso.
Sc.: Buck Henry, Calder Willingham, dal romanzo di Charles Webb; Fot.: Robert Surtees; Int.: Dustin Hoffman, Anne Bancroft, Katharine Ross.