Il Museo Nazionale del Cinema presenta al Cinema Massimo MAGNUM SUL SET. I film – Parte II

Cinema Massimo, 2 – 10 luglio 2011

Il Museo Nazionale del Cinema presenta al Cinema Massimo la seconda parte dei dodici film protagonisti delle straordinarie immagini scattate dai fotografi della Magnum ed esposte nella grande mostra MAGNUM SUL SET. Il cinema visto dai grandi fotografi, a cura di Andréa Holzherr e Isabel Siben, allestita al Museo fino al 2 ottobre 2011.

Dopo la proiezione dei primi sei film, avvenuta tra maggio e giugno, la rassegna si completa, dal 2 al 10 luglio 2011, con Luci della ribalta, L’importante è amare, Moby Dick, La battaglia di Alamo, Zabriskie Point e Il processo.

La seconda parte della rassegna verrà inaugurata domenica 2 luglio 2011, alle ore 16.00, presso la Sala Tre del Cinema Massimo, con la proiezione del film Luci della ribalta di Charles Spencer Chaplin. Ingresso 5,50/4,00/3,00 euro.

 

Charles Spencer Chaplin

Luci della ribalta (Limelight)

(Usa 1952, 143’, b/n, v.o. sott.it.)

Londra, 1914. Calvero, un clown famoso caduto in disgrazia, salva dal suicidio un’aspirante ballerina e, grazie a lei, tornerà ad esibirsi per l’ultima volta su un palcoscenico. Continuamente in bilico tra nostalgico omaggio a un mondo che non c'è più ed esigenza di fare i conti con l'autobiografia, il film di Chaplin è diventato subito oggetto di studio per gli appassionati che vi hanno ricercato indizi sul passato londinese del grande attore. È l’unico film in cui Chaplin e Keaton compaiono insieme.

Copia ristampata da Classic Films

Sc.: C.S. Chaplin; Fot.: Karl Struss, Rollie Totheroh; Int.: C.S. Chaplin, Claire Bloom, Buster Keaton.

 

PROGRAMMA DELLE PROIEZIONI

 

SAB 2, h. 16.00, LUN 4, h. 20.45, MER 6, h. 16.30

Charles Spencer Chaplin

Luci della ribalta (Limelight)

(Usa 1952, 143’, b/n, v.o. sott.it.)

Londra, 1914. Calvero, un clown famoso caduto in disgrazia, salva dal suicidio un’aspirante ballerina e, grazie a lei, tornerà ad esibirsi per l’ultima volta su un palcoscenico. Continuamente in bilico tra nostalgico omaggio a un mondo che non c'è più ed esigenza di fare i conti con l'autobiografia, il film di Chaplin è diventato subito oggetto di studio per gli appassionati che vi hanno ricercato indizi sul passato londinese del grande attore. È l’unico film in cui Chaplin e Keaton compaiono insieme.

Copia ristampata da Classic Films

Sc.: C.S. Chaplin; Fot.: Karl Struss, Rollie Totheroh; Int.: C.S. Chaplin, Claire Bloom, Buster Keaton.

 

SAB 2, h. 18.45, LUN 4, h. 18.30

Andrzej Zulawski

L’importante è amare (L’important c’est d’aimer)

(Francia/Italia/Germania 1975, 112’, col., v.o. sott.it.)

Un’attrice ormai al tramonto, costretta a lavorare nel porno, viene notata da un fotografo che se ne innamora e che decide di rilanciarla finanziando una messinscena shakesperiana. Primo lungometraggio occidentale di Zulawski, costretto a lasciare la Polonia per ragioni politiche, il film divise la critica ma ebbe un grande successo di pubblico. Pedro Almodovar dedicò a Romy Schneider il film Tutto su mia madre proprio in virtù di questa interpretazione che lei considerava la più intensa di tutta la sua carriera.

Proiezione video

Sc.: A. Zulawski, Christopher Frank, da un romanzo di quest’ultimo; Fot.: Ricardo Aronovich; Int.: Romy Schneider, Fabio Testi, Klaus Kinski.

 

SAB 2, h. 21.00, LUN 4, h. 16.15

John Huston

Moby Dick

(Usa 1956, 116’, col., v.o. sott.it.)

Ishmael, un marinaio newyorchese, si imbarca sulla baleniera Pequod e, una volta a bordo, scopre l’ossessione del capitano Ahab per Moby Dick. Huston aveva letto molte volte il romanzo di Melville e coltivò per un decennio il desiderio di farne un film, con suo padre Walter nei panni di Ahab. Alla morte del genitore, decise di affidare il ruolo a Gregory Peck. Sceneggiato con Ray Bradbury, uno dei grandi nomi della fantascienza, il film ha nel cast anche uno straordinario Orson Welles.

Copia ristampata da Classic Films

Sc.: Ray Bradbury, J. Huston, dal romanzo di H. Melville; Fot.: Oswald Morris; Int.: Gregory Peck, Orson Welles, Richard Basehart.

 

MAR 5, h. 16.30, DOM 10, h. 20.45

John Wayne

La battaglia di Alamo (The Alamo)

(Usa 1960, 161’, col., v.o. sott.it.)

Epica e accuratissima ricostruzione dell’assedio della missione di Alamo da parte dell’esercito messicano. Sin dalla fine degli anni Quaranta, John Wayne aveva pensato alla realizzazione di questo film, che ebbe una gestazione lunga e complessa. Alla fine la United Artists accettò di finanziare il progetto a patto che Wayne fosse coinvolto nel film anche nelle vesti di attore e non soltanto in qualità di regista. Alle riprese partecipò anche John Ford, che girò alcune scene a capo della seconda unità.

Proiezione video

Sc.: James Edward Grant; Fot.: William H. Clothier; Int.: J. Wayne, Richard Widmark, Laurence Harvey.

 

MER 6, h. 20.30, DOM 10, h. 16.30

Michelangelo Antonioni

Zabriskie Point

(Usa 1970, 110’, col., v.o. sott.it.)

Mark, uno studente ingiustamente accusato di omicidio, ruba un aereo e si rifugia nella Valle della Morte. Qui incontra Daria, una ragazza con la quale vive alcuni giorni di passione destinati a concludersi tragicamente. Tra le opere più importanti di Antonioni, il film riesce a fondere alcuni temi tipici del nuovo cinema americano con uno sguardo prettamente europeo, straniero eppure curioso. Straordinaria la colonna sonora affidata ai Pink Floyd e memorabile il finale con l’esplosione della villa.

Copia d’epoca, conservata dal British Film Institute, che può presentare decadimento del colore.

Sc.: M. Antonioni, Fred Gardner, Sam Shepard, Tonino Guerra, Clare Peploe; Fot.: Alfio Contini; Int.: Mark Frechette, Daria Halprin, Rod Taylor. 

 

MER 6, h. 22.30, DOM 10, h. 18.30

Orson Welles

Il processo (Le Procès)

(Francia/Italia/Germania 1962, 118’, b/n)

Il film, che si apre con una meravigliosa sequenza realizzata da Alexandre Alexeieff con il suo schermo di spilli, racconta la discesa agli inferi di un modesto impiegato, Josef K., che una mattina viene svegliato di soprassalto dalla polizia, accusato di un crimine che non gli viene mai precisato. Uno dei film più complessi di Welles, divise la critica dell’epoca ma resta una straordinaria analisi dell’alienazione nel mondo contemporaneo.

Sc.: O. Welles, dal romanzo di Franz Kafka; Fot.: Edmond Richard; Int.: Anthony Perkins, Jeanne Moreau, Romy Schneider.