TITANUS 100. CRONACA FAMILIARE DEL CINEMA ITALIANO
Il Museo del Cinema rende omaggio alla Titanus con la rassegna Titanus 100. Cronaca familiare del cinema italiano organizzata dal Festival di Locarno (a cura di Roberto Turigliatto e Sergio M. Germani), che sarà inaugurata lunedì 15 settembre alle ore 16.15 con la proiezione in Sala Tre di Cronaca familiare di Valerio Zurlini (Italia 1962), pellicola tratta dall’omonimo romanzo di Vasco Pratolini e interpretata da Marcello Mastroianni. La rassegna raccoglie 14 pellicole come I figli di nessuno di Raffaello Matarazzo, L’uccello dalle piume di cristallo di Dario Argento o Pane, amore e fantasia di Luigi Comencini.
Nata nel 1904 a Napoli, la Titanus si occupava di noleggio pellicole. Divenne distributore nel 1907 e poi – attraverso la Lombardo Film – casa di produzione. Solo dal 1928 si chiamò Titanus, utilizzando il famosissimo scudo come logo dal 1931. Oggi la Titanus è specializzata nella produzione di fiction e serie tv dopo aver interrotto le produzioni cinematografiche negli anni Ottanta, dedicandosi alla distribuzione.
La Titanus gode inoltre di un’area espositiva dedicata all’interno del Museo del Cinema, già inaugurata in passato, nata da un progetto realizzato con il sostegno di Guido Lombardo, presidente dell’azienda, succeduto al padre Goffredo e nipote di Gustavo, il fondatore.
Una sezione sul sito web del Museo raccoglie materiali originali che ne raccontano la storia.
Titanus 100. Cronaca famigliare del cinema italiano, è realizzata in collaborazione con la Cineteca di Bologna, depositaria del Fondo Titanus, il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, l’Istituto Luce Cinecittà e la Cinémathèque Suisse di Losanna. La rassegna, oltre a Torino, sarà ripresa a Bologna, Roma, Losanna, Ginevra, Zurigo, New York e Los Angeles.
Ingresso 6.00/4.00/3.00 euro.
Calendario delle proiezioni
Lun 15, h. 16.15/Sab 20, h. 16.15
Cronaca familiare (Italia 1962, 122’, 35mm, b/n) di Valerio Zurlini
Enrico (Marcello Mastroianni), scrittore e giornalista in povertà, rievoca la propria vita e quella del fratello minore Lorenzo del quale ha appreso la morte. Dal romanzo di Vasco Pratolini, fotografato da Giovanni Rotunno ispirandosi alla pittura di Rosai. Leone d'oro a Venezia con L'infanzia di Ivan di Tarkovskij.
Lun 15, h. 18.30/Sab 20, h. 18.30
Il sole negli occhi (Italia 1953, 98’, 35mm, b/n) di Antonio Pietrangeli
La vita quotidiana di Celestina, contadinella orfana che arriva a Roma a fare la domestica, è piena di speranze e disillusioni cocenti. Trova lavoro in una famiglia di pensionati, poi in una casa signorile. Nel frattempo si innamora di un idraulico, resta incinta, tenta il suicidio. Primo film dello sceneggiatore Pietrangeli e forse uno degli ultimi film davvero neorealisti.
Lun 15, h. 20.30/Mar 16, h. 16.30/Dom 21, h. 18.00
Estate violenta (Italia 1959, 100’, 35mm, b/n) di Valerio Zurlini
A Riccione, sullo sfondo dei fatti dell’estate del 1943, Carlo, figlio di un gerarca fascista, si innamora di Roberta, vedova di un ufficiale. Quando Carlo rischia l'arresto per i suoi documenti non in regola, Roberta lo vuole nascondere a Rovigo: ma dopo un attacco aereo, il giovane decide diversamente. Un film al tempo stesso malinconico, tragico e lieve. Con Trintignant.
Mar 16, h. 18.30/Mar 23, h. 18.00
Banditi a Orgosolo (Italia 1961, 98’, 35mm, b/n) di Vittorio De Seta
Michele è al pascolo con il suo gregge. Sopraggiungono tre banditi che hanno rubato alcuni maiali e si fermano nella sua capanna, nonostante il giovane voglia mandarli via. Arrivano presto i carabinieri e nasce uno scontro a fuoco. Da quel momento Michele viene considerato dalla legge un bandito. Primo lungometraggio del documentarista De Seta, premio per la miglior opera prima a Venezia.
Mer 17, h. 18.45/Lun 22, h. 16.30
I vampiri (Italia 1957, 85’, 35mm, b/n) di Riccardo Freda
Una nobildonna parigina è convinta che nel sangue umano si nasconda il segreto dell'eterna giovinezza, fa quindi dissanguare alcune ragazze; un giornalista scopre l'orribile rituale. Film nato quasi per scommessa, con Freda che sfida i produttori convinto di poterlo realizzare con pochi soldi, è il primo horror italiano.
Mer 17, h. 20.30/Ven 19, h. 18.30
I fidanzati (Italia 1963, 77’, 35mm, b/n) di Ermanno Olmi
Un operaio milanese viene trasferito in un opificio siciliano. Parte senza rimpianti perché il vincolo che lo unisce alla fidanzata Liliana è divenuto scialbo e consuetudinario. La lontananza stimola una revisione di valori: le lettere della fanciulla divengono la cosa più importante di un periodo difficile e riconducono il giovane ad un amore profondo.
Mer 17, h. 22.00/Ven 19, h. 16.30
I figli di nessuno (Italia 1951, 105’, 35mm, b/n) di Raffaello Matarazzo
Luisa e Guido si amano ma la madre di quest'ultimo li ostacola e spedisce il figlio all’estero. Rimasta sola e incinta, Luisa si dedica al figlio ma la suocera lo fa rapire; credendolo morto, prende i voti. Si scoprirà la verità anni dopo, a scapito di una vittima innocente. La storia era già stata tradotta in film dalla Titanus nel 1921 e nel 1942. Apice del successo della coppia Nazzari-Sanson, ne fu realizzato il “sequel” Angelo Bianco (1955), sempre da Matarazzo.
Lun 22, h. 18.15/Mar 23, h. 16.00
Le amiche (Italia 1955, 104’, 35mm, b/n) di Michelangelo Antonioni
A Torino per lavoro, la giovane romana Clelia conosce Rosetta in circostanze drammatiche (la ragazza infatti ha appena tentato il suicidio) e poi le sue amiche, coinvolte in vicende sentimentali difficili che sembrano affrontare con la massima disinvoltura. Tratto da un racconto di Cesare Pavese.
Mer 24, h. 18.00/Ven 26, h. 22.15
L’uccello dalle piume di cristallo (Italia 1970, 98’, 35mm, col.) di Dario Argento
Di passaggio a Roma, un giovane scrittore americano assiste al tentato omicidio di una donna. L'assassino colpisce più volte e tenta di uccidere lo stesso scrittore. La polizia brancola nel buio. Primo film del trentenne Argento. Oltre alla parte visiva, affidata alla fotografia di Vittorio Storaro, hanno grande importanza i suoni e i rumori, spesso distorti e amplificati.
Ven 26, h. 16.30/Dom 28, h. 16.30
Pane, amore e fantasia (Italia 1953, 93’, 35mm, b/n) di Luigi Comencini
A Sagliena, paesino dell'Italia centrale, il nuovo maresciallo dei carabinieri mette gli occhi su Maria, detta la Bersagliera, innamorata di un carabiniere veneto, e fa la corte alla levatrice Anna. Campione d'incassi della stagione, Orso d'argento al Festival di Berlino nel ’54, fu il primo successo di Comencini e il film che fece emergere Gina Lollobrigida.
Ven 26, h. 18.15/Dom 28, h. 18.15
Siamo donne (Italia 1953, 100’, 35mm, b/n) di Guarini, Franciolini, Rossellini, Visconti e Zampa
Quattro episodi più un prologo documentario e didattico (diretto da Guarini), rispettivamente firmati da Franciolini, Visconti, Zampa e Rossellini. L'idea di Zavattini era di far confessare quattro famose attrici, e importa poco sapere in che misura gli episodi narrati siano veri. L'episodio Visconti-Magnani sottolinea il rapporto tra il vivere e il recitare; gli altri puntano sul contrasto tra la donna e l'attrice.
Sab 27, h. 16.30/Dom 28, h. 20.30
Angelo bianco (Italia 1955, 100’, 35mm, b/n) di Raffaello Matarazzo
Seguito di I figli di nessuno. Dopo la morte del figlio, Luisa si chiude in convento e Guido chiede il divorzio dalla moglie che, fuggendo su un motoscafo, muore a sua volta con la figlioletta. Disperato, si fa consolare da un'attrice che somiglia a Luisa e che finisce in prigione. Si sposeranno ma per un solo attimo di felicità.
Lun 29, h. 16.30/Mar 30, h. 18.30
Cronaca nera (Italia 1947, 90’, 35mm, b/n) di Giorgio Bianchi
Braccato dalla polizia, un bandito, sotto mentite spoglie, trova rifugio a Roma nella casa dell'onesta famiglia di un suo aiutante. Ormai al sicuro, l'uomo, con la sua banda, compie altri audaci colpi. Innamoratosi di una ragazza che ricambia il suo sentimento, decide di cambiare vita ma i suoi complici non sono d’accordo.
Lun 29, h. 18.15/Mar 30, h. 16.30
Uomini e lupi (Italia 1957, 102’, 35mm, col.) di Giuseppe De Santis
In un paese dell'Abruzzo si danno appuntamento tutti i cacciatori più bravi per una gara di caccia al lupo. Il premio è di ventimila lire. Arriva Giovanni che spera di catturare un esemplare vivo per venderlo a un giardino zoologico. Ricuccio, invece, si spaccia per luparo ma è uno sbruffone. La morte di Giovanni e la discesa di un branco di lupi che minaccia il villaggio cambieranno ogni cosa.