PAUL SCHRADER AL MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
Sin dal suo primo credito cinematografico nel 1974 – nel corso di una carriera lunga cinque decadi e oltre 30 film – Paul Schrader si è imposto come autore e regista a tutto tondo capace di un’audace stilizzazione visiva e di un penetrante realismo psicologico intorno a temi profondi e stimolanti, riuscendo a creare un cinema riflessivo e provocatorio, caratterizzato da una forte personalità autoriale. Il Museo Nazionale del Cinema di Torino rende omaggio a uno dei creatori cruciali del cinema moderno, che ha tracciato un percorso artistico ed espressivo avvincente, singolare e talvolta contraddittorio, ponendosi quasi come l’unico americano ad aver dato contributi significativi come sceneggiatore, regista e critico cinematografico.
Figura chiave della New Hollywood – che dalla fine degli anni Sessanta ha portato alla rinascita del cinema americano – Schrader ha collezionato una serie di successi scrivendo sceneggiature di film diretti da Sidney Pollack e Brian De Palma, senza dimenticare quelle di Taxi Driver e Toro Scatenato tra alcune delle sue più fruttuose collaborazioni con Martin Scorsese. Si è poi cimentato, passando dietro la macchina da presa, con tutti i tipi di soggetti, generi e stili nel corso di una carriera duratura, di alto profilo, solitamente imprevedibile e solo a intermittenza mainstream. Raffinato autore di numerosi classici moderni, Schrader terrà una Masterclass il 22 maggio 2024 alle 19:00 nell’Aula del Tempio della Mole Antonelliana e, alle 21:00 al Cinema Massimo presenterà una proiezione speciale di First Reformed (2017), con Ethan Hawke e Amanda Seyfried, valsogli la candidatura all’Oscar per la migliore sceneggiatura.
“Paul Schrader è un grande Maestro del cinema americano e uno degli autori più importanti del nostro tempo ma anche un fine conoscitore del cinema e della cultura europea” – afferma Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema. “È un vero privilegio per questa Istituzione rendere omaggio a un monumento della storia del cinema, che continua a realizzare capolavori sempre potentemente vivi di idee, evidenziando ancora oggi la tensione tra vecchi e nuovi modi di raccontare una storia”.
“Il rapporto unico di Schrader con il ruolo di autore ha a lungo influenzato il suo cinema, che spazia dal realismo sociale, all’horror, alla satira, al thriller poliziesco, alla biografia, agli adattamenti letterari e al neo-noir; ma sempre in modo anticonformista, originale e intellettuale” – sottolinea Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema. “Andando oltre l’affermazione di una visione registica con la sua capacità di svelare le complessità della realtà, Schrader eccelle nel ritrarre uomini che affrontano un percorso autodistruttivo, alle prese con una crisi esistenziale che viene poi enfatizzata da un evento violento e catartico. Questi uomini si siedono nelle loro stanze, scrivono i loro pensieri, vanno da un posto all’altro, aspettando che arrivi un cambiamento, sollevando al contempo la forte tensione morale e filosofica che ha sempre plasmato il cinema di Schrader”.
Il regista di acclamati successi come Blue Collar, American Gigolo, Light Sleeper e Affliction converserà con il Direttore del Museo Domenico De Gaetano, sin dai primi successi ai progetti più recenti, passando per il suo cinema di solitari e anime perdute, spesso caratterizzato da personaggi ai margini della società – uomini autoisolati, perdenti e imbroglioni – alla ricerca di una strada verso la redenzione o la salvezza e che tentano di fuggire da un passato traumatico e profondamente travagliato mentre il loro mondo crolla intorno a loro.
Prima dell’evento – a cura di Marco Fallanca – Paul Schrader riceverà il Premio Stella della Mole in riconoscimento della sua eccezionale dedizione all’arte cinematografica, tornando sovente a una serie coerente di temi, tipi di personaggi e scenari drammatici: spesso raffiguranti storie di “lavoratori notturni” o “uomini soli in una stanza” definiti superficialmente dalla professione che svolgono, la sua filmografia ha affrontato temi e motivi come l’ossessione maschile e l’alienazione ma anche questioni più difficili da definire che includono il disprezzo di sé e i suoi effetti sulla psiche, la disperazione, la repressione (sessuale), le responsabilità individuali e collettive, i complessi collegamenti tra violenza e comprensione della colpa umana.
PAUL SCHRADER
Paul J. Schrader è nato nel 1946 a Grand Rapids, Michigan, da una severa famiglia calvinista. Ha conseguito la laurea presso il Calvin College, per poi frequentare la UCLA Film School e, successivamente, l’American Film Institute. Dopo aver esordito come critico cinematografico con un libro ancora oggi studiato (Il trascendente nel cinema: Ozu, Bresson, Dreyer), irrompe sulla scena cinematografica con le sue sceneggiature innovative, lasciando un segno indelebile nei film di registi come Sidney Pollack (Yakuza, 1974) e Brian De Palma (Complesso di colpa, 1976), comprese quattro collaborazioni con Martin Scorsese: Taxi Driver – premiato con la Palma d’Oro al Festival di Cannes del 1976 e nominato all’Oscar al miglior film – Toro scatenato (1980), L’ultima tentazione di Cristo (1988) e Al di là della vita (1999). Senza rinunciare all’attività di sceneggiatore, il suo debutto alla regia con il dramma Tuta blu (1978) – con Richard Pryor e Harvey Keitel, basato su una sceneggiatura scritta insieme al fratello Leonard – ha inaugurato la sua carriera di regista in continua tensione tra ricerca e sperimentazione. Più tardi, nello stesso anno, Schrader scrisse e diresse Hardcore, con George C. Scott, seguito dall’acclamato noir American Gigolo (1980), con Richard Gere, e dall’apprezzato remake horror Il bacio della pantera (1982), con Nastassja Kinski e Malcolm McDowell. Il dramma biografico Mishima: Una vita in quattro capitoli (1985) - ispirato allo scrittore giapponese Yukio Mishima - è stato presentato in concorso al Festival di Cannes, con Francis Ford Coppola e George Lucas come produttori esecutivi. I suoi lavori degli anni ‘90 includono Cortesie per gli ospiti (1990), adattato da Harold Pinter dal romanzo di Ian McEwan, e Lo Spacciatore (1992). Nel 1998, Schrader ha ottenuto il plauso della critica per Affliction, tratto dal romanzo di Russell Banks, che ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui due nomination all’Oscar per le interpretazioni di Nick Nolte e James Coburn. Nel 2019, Schrader è stato nominato all’Academy Award per la migliore sceneggiatura originale per il thriller drammatico First Reformed, con Ethan Hawke e Amanda Seyfried. Nel 2021, il suo dramma criminale Il collezionista di carte, con Oscar Isaac e Tiffany Haddish, è stato ampiamente lodato dalla critica. Schrader ha raggruppato questi due film in una trilogia sciolta con Il maestro giardiniere, presentato in anteprima alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera. Il suo ultimo lungometraggio Oh, Canada – con Richard Gere, Uma Thurman e Jacob Elordi – sarà presentato in concorso al 77° Festival di Cannes.