VOLTI AMERICANI: Harvey di Henry Koster
Nuovo appuntamento della rassegna VOLTI AMERICANI. Quattro film con James Stewart con la proiezione, lunedì 21 maggio, alle ore 15.30, in Bibliomediateca, del film Harvey di Henry Koster, introdotto da Mariella Lazzarin.
Tratto dalla omonima pièce teatrale di Mary Chase, Harvey è una delle commedie più toccanti e leggere degli anni Cinquanta. Nel 1943 debutta a Broadway e, l’anno successivo, fa vincere il premio Pulitzer alla sua autrice che, dopo 7 anni di repliche, decide di prendere il testo e trasformarlo per il grande schermo, aggiungendo nuove scene. Harvey è un piccolo apologo sul disagio sociale, uno dei più comici, leggeri e toccanti elogi della follia. In un mondo dove vigono le severe leggi della borghesia più ipocrita, Elwood, uno strambo signore di mezza età con problemi d'alcolismo, riesce a sfuggire dalla realtà che gli sta intorno proprio grazie ad Harvey, un coniglio gigante. Sebbene Elwood parli barcollante per tutto il film dimostrando un amore eccessivo per l’alcool, la sua follia se l’è sanamente scelta: “Io ho lottato con la realtà trentacinque anni, dottore, e sono felice di dire che l’ho vinta fuggendola”, confessa candidamente al dottor Sanderson fra un’ordinazione di whisky e l’altra. E ben venga, se la follia porta in dono un essere così amabile: “In questo mondo, Elwood, devi essere o molto astuto o molto amabile - gli diceva la madre - io preferivo l’astuzia, ma consiglio l’amabilità”.
VOLTI AMERICANI. Quattro film con James Stewart è una rassegna pensata per ricordare un attore considerato una vera e propria icona del cinema americano. Artista versatile e raffinato, James Stewart ha lavorato con alcuni tra i più importanti registi della storia del cinema, spaziando tra i generi cinematografici e ottenendo riconoscimenti alla carriera da tutte le major hollywoodiane. La rassegna – realizzata in collaborazione con il DAMS-Università di Torino e con il gruppo cinematografico “Sperduti nel buio” – propone quattro film girati tra il 1940 e il 1955, significativi perché esemplari dell’ecletticità ed eleganza delle sue interpretazioni, che gli valsero la citazione come terza più grande star maschile di tutti i tempi dall'American Film Institute.
Henry Koster
Harvey
(Usa 1950, 104’, b/n.)
Elwood P.Dowd (James Stewart) dichiara alla sua famiglia di avere un amico immaginario: un grosso coniglio bianco che, ovviamente, è l'unico a vedere. Durante le varie peregrinazioni bar dopo bar, Elwood decide di presentare il coniglio bianco alto un metro e ottanta a tutte le persone che incontra e costringe la sorella, sempre più preoccupata per le reazioni degli estranei, a chiuderlo una clinica psichiatrica. In clinica però sarà la sorella Veta Louise ad essere trattenuta perché confessa di essere talmente disperata da vedere lei stessa alle volte, il gigantesco coniglio...
Regia: Henry Koster; sceneggiatura: Mary Chase, Oscar Brodney; fotografia: William H. Daniels; musiche: Frank Skinner; scenografia:Bernard Herzbrun, Nathan Juran; montaggio: Ralph Dawson; interpreti: James Stewart, Josephine Hull, Peggy Dow.